Il Bambino che giocava con Adelaide a raccoglier fiori, il 13 maggio adempie la promessa, e le mostra la Sua Mamma.
In braccio alla quale appare vestito, non con la tunica grigia, ma con una tunica rosa, e, quel che più importa, circonfuso da un cerchio di Luce sfolgorante.
Adelaide non capisce. La vista non la sostiene, deve proteggere gli occhi. Non distingue bene quel Bambino e le altre due persone, che stanno sospese poco sopra di lei, ciascuna avvolta in un cerchio di Luce sfolgorante.
Quella Luce l’acceca. Ha paura. Vuole scappare.
Ma la Mamma di quel Bambino si fa riconoscere: «Non scappare ché sono la Madonna» le dice con voce delicata.
E a quella dolce esortazione Adelaide obbedisce.
La paura allora svanisce, vinta da quella voce delicata. Anche la vista migliora. Gli occhi si adattano a quella Luce, e sempre meglio Adelaide riesce a distinguere tutte e tre le tre le persone apparse nei tre cerchi di Luce sfolgorante.
Nella quale si trova immersa anche lei.
Adelaide entra così, attraverso quella Luce, nel mondo d’Amore della Santa Famiglia, ch’é il mondo della Sapienza di Dio, Santissima Trinità.
E sarà proprio per volontà di Dio Santissima Trinità che il giorno seguente, 14 maggio, quella Mamma le apparirà di nuovo, col Bambino in braccio e lo sposo casto accanto, per investirla, in quella Luce sfolgorante, di un’eccelsa vocazione.
Con la frase: «fra tra il 14° e il 15° anno ti farai suora Sacramentina», le indicherà un compito sublime: concepire misticamente il Bambino che tiene in braccio, per adorarLo, e diventare così un’immagine fedele di Lei Mamma di quel Bambino, Che è il Verbo di Dio.
Per evidenziare questa vocazione, la Madonna si presenterà, quel giorno, (come il giorno prima, 13 maggio) col vestito bianco e il velo azzurro, come Madre dell’Incarnazione, così che Adelaide possa vedere in Lei quel che dovrà prepararsi ad essere: la religiosa chiamata a diventare madre, oltre che sposa, sorella e figlia, del Verbo di Dio, per adorarLo celato nell’Eucarestia.
Sarà per Adelaide, allo stesso tempo: una conferma e l’inizio di un cammino arduo.
La piccola suora che serviva Messa accanto al piccolo prete Candido (nella Chiesa dei piccoli martiri innocenti formata dalla Divina Provvidenza nel prato sopra il villaggio) il 14 maggio sarà chiamata alla Missione eccelsa di adoratrice dell’Eucarestia, perché l’Eucarestia sia conosciuta nel mondo come sorgente prima, unica e assoluta di Comunione d’Amore.
A questo punto, occorre ricordare che, non solo la piccola suora, ma anche il piccolo prete, quello stesso giorno, 14 maggio, riceverà dalla Madonna la conferma della vocazione sacerdotale sentita fin da bambino e praticata celebrando le Messe nel campo dinnanzi al suo casolare.
Inginocchiato accanto a Adelaide, rapita dal volto della Madonna, Candido la supplicherà di domandare alla Madonna se lui potrà essere prete.
«Chiedile se io sarò sacerdote!» le ripeterà senza sosta, e continuerà, finché, a un tratto, radiosa in volto, Adelaide gli sussurrerà:
«La Madonna è qui che ti sorride», aggiungendo subito dopo:
«Mi ha detto: sì, egli si farà sacerdote missionario, secondo il mio Sacro Cuore, quando la guerra sarà terminata».
Parole che troveranno un senso compiuto nell’apparizione del 28 maggio, solennità di Pentecoste quando la Madonna, proclamando la propria Missione, dirà: «Al mio cuore preme quella pace mondiale nella quale tutti si amino come fratelli»
E dunque, quel giorno, nella Luce sfolgorante dell’apparizione, Adelaide e Candido riceveranno, oltre alla conferma, ciascuno della propria vocazione, due missioni distinte, ma entrambe sorgenti dallo stesso grande Mistero Eucaristico. Che li unirà per sempre, nel martirio, in un sublime legame d’amore.
Così, in quei giorni, la “fiaba” (ovvero il prologo) si farà storia; una grande storia di Grazia, promossa dalla Gloria di Dio per illuminare la storia umana con la sua Luce sfolgorante, destinata purtroppo ad essere oscurata, perché le tenebre non L’accoglieranno.