Continuiamo ad inoltrarci nel mistero delle apparizioni di Ghiaie per cercar di comprenderne il senso.
E a tal fine confrontiamo la seconda apparizione del 14 maggio con quella successiva di lunedì 15 maggio.
Come abbiamo visto, domenica 14 maggio la Madonna ha indicato ad Adelaide la via religiosa come suora Sacramentina e a Candido la via del sacerdozio, unendo le due distinte vocazioni in una stessa missione di Unità e Pace fondata sulla Comunione Eucaristica, che riassumerà il 28 maggio, solennità di Pentecoste, con la nota espressione: «Al mio cuore preme quella pace mondiale nella quale tutti si amino come fratelli».
Per lo stesso scopo, ovvero per contribuire alla grande missione di Pace Universale necessaria all’umanità lacerata da una guerra mondiale spaventosa, lunedì 15 maggio la Madonna ammonisce i fedeli con un invito molto chiaro alla penitenza quale mezzo vitale per porre fine alla guerra.
E’ un monito severo.
«Se gli uomini faranno penitenza la guerra finirà fra due mesi, altrimenti in poco meno di due anni»
Monito severo alla penitenza che poco prima, la Madonna aveva affermato anche in relazione alla malattia, rispondendo a una richiesta di Adelaide «Molti mi hanno raccomandato di far guarire i loro figli».
«Dì loro che se vogliono i figli guariti devono fare penitenza, pregare molto ed evitare certi peccati» aveva detto ad Adelaide.
Evitando di intendere queste parole della Madonna in modo deterministico, rileviamo
innanzitutto una stretta correlazione fra guerra e malattia, considerate entrambe come dis-grazie, ovvero come effetti della rescissione dalla Grazia a causa del peccato,
e che la rescissione dalla Grazia viene pagata dai figli, ovvero dalle persone senza colpa.
Soprattutto, in questo monito comprendiamo che la Madonna vuole ricordare ai fedeli la verità della Croce nell’esistenza e nella storia dell’umanità.
Ovvero che:
come Gesù Innocente ha pagato per i peccati del mondo offrendo con la Sua Passione e Morte in Croce la via dell’Amore Eucaristico frutto del Suo Sacrificio, così i piccoli innocenti pagano, come martiri, per i peccati degli adulti, affinché gli adulti ritrovino, attraverso loro, in Cristo Crocifisso la via della vera Comunione e della vera Pace.
E’ così importante il riferimento al dolore innocente per le apparizioni di Ghiaie che questi piccoli martiri si possono facilmente riconoscere nelle stelline cosparse sul vestito rosa di Gesù Bambino, fluttuanti anche attorno al volto della Madonna, che riconoscono come la loro Mamma.
Queste stelline rilucenti sul vestito rosa del Bambino Gesù, nel quale possiamo vedere il Corpo di Cristo Eucarestia, sono i piccoli martiri che rischiarano l’umanità di Cristo e il senso dell’esistenza e della storia segnata dal peccato foriero di guerre e malattie, che Cristo Innocente ha sconfitto con la Santa Passione e Morte in Croce.
La necessità della penitenza invocata dalla Madonna si comprende dunque, alla luce del dolore innocente (fatto dimenticare da insigni Ministri della Chiesa con la conseguenza di aggravare il carico di male e di sofferenze nella storia dell’umanità)
Fondamentale per la storia delle apparizioni è proprio la considerazione del dolore innocente.
Chi ha seguito il racconto fino ad ora proposto ricorderà che all’inizio di questa storia – premiando la fede innocente di Candido, piccolo prete, e Adelaide piccola suora – la Divina Provvidenza ha inviato nel bosco sopra il villaggio tanti piccoli martiri per formare la Chiesa dei Santi Innocenti,