Prima di affrontare quest’altra riflessione,
ricordiamo un’altra volta le affermazioni dell Card. Caffarra dopo aver ricevuto la lettera di suor Lucia.
Inspiegabilmente, benché non mi attendessi una risposta, perché chiedevo solo preghiere, mi arrivò dopo pochi giorni una lunghissima lettera autografa (di suor Lucia) in cui è scritto: lo scontro finale tra il Signore e il regno di Satana sarà sulla famiglia e sul matrimonio. Non abbia paura, aggiungeva, perché chiunque lavora per la santità del matrimonio e della famiglia sarà sempre combattuto e avversato in tutti modi, perché questo è il punto decisivo. E poi concludeva: ma la Madonna gli ha già schiacciato la testa.
Si avvertiva, anche parlando con Giovanni Paolo II, che questo era il nodo, perché si toccava la colonna portante della creazione, la verità del rapporto fra l’uomo e la donna e fra le generazioni. Se si tocca la colonna portante crolla tutto l’edificio, e questo adesso noi lo vediamo, perché siamo a questo punto, e sappiamo. E mi commuovo, leggendo le biografie più sicure di Padre Pio, di come quest’uomo fosse attento alla santità del matrimonio, alla santità degli sposi, anche con giusto rigore più di una volta
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La gravissima minaccia alla Chiesa e all’umanità dei nostri giorni non può essere espressa in modo più efficace.
Le parole del Cardinale fanno comprendere l’importanza vitale delle apparizioni di Ghiaie, quale dono di Grazia del Cielo alla Chiesa per contrastare il piano di Satana,
che intende far trionfare il peccato d’impurità e così distruggere il matrimonio e la famiglia, abbattendo la colonna portante della Creazione – che è LA COPPIA CREATA DA DIO A PROPRIA IMMAGINE E SOMIGLIANZA.
Non a caso ogni apparizione di Ghiaie, fin dalla prima del 13 maggio, è preceduta dal volo DI UNA COPPIA DI COLOMBI BIANCHI.
Ricordiamo infatti che la sera del 13 maggio, mentre corre nel prato a coglier fiori per ornare l’immagine della Madonna, a un tratto lo sguardo di Adelaide è attratto dal volo armonioso, libero calmo di due candidi colombi.
Cosa rappresentano queste due creature stupende, apparse a Pasqua nel cielo di Ghiaie?
Cerchiamo di enuclearne il significato così da comprendere il messaggio stesso delle apparizioni, quale dono di Grazia del Cielo alla Chiesa, per riaffermare la verità del rapporto fra l’uomo e la donna e fra le generazioni, gravemente minacciata nel nostro tempo.
Diade dell’amicizia.
Nel volo mirabilmente armonizzato di queste due creature, che rispecchiano l’uno l’immagine dell’altro, riconosciamo innanzitutto la più alta forma d’amore visibile all’uomo: l’amicizia, quale legame di un Io e un Tu posti l’uno di fronte all’altro in una perfetta unità di pensieri, di sentimenti, di volontà, “come un cuor solo e un’anima sola”.
I due colombi ci appaiono perciò, come il luogo della nascita misteriosa dell’amore puro e l’espressione vivente di un’armonia piena di gioia, immagine di un unico corpo spirituale, come accade a persone che vivono una profonda concordia fra loro e un’autentica pienezza d’amore.
Contemplando poi, i due colombi, stretti l’uno all’altro, in loro possiamo ammirare la bellezza originaria di una vita casta, l’unità spirituale di due vite pienamente compenetrate nell’amore, e dunque, il fondamento della vita umana, la sua radice, la sua qualità originaria: l’amore quale completa donazione di sé all’altro.
Diade dell’amore coniugale.
Scoperta davvero entusiasmante quest’ultima, che ci permette altresì, di riconoscere nei due colombi, non solo l’immagine dell’amicizia, ma anche la figura della coppia coniugale, creata da Dio quale propria immagine, per essere modello di unione integrale delle persone congiunte nell’amore. E in questa luce facilmente comprendere che i due colombi rappresentano l’umanità intera riassunta nei due progenitori chiamati da Dio all’esistenza per tradurre nel mondo creato la stessa vita divina d’amore, fino all’unione nuziale con Dio.
Queste due candide creature, che appaiono nel cielo prima di ogni apparizione, ci ricordano la creazione dell’uomo, formato da Dio come coppia di persone unite dallo stesso ritmo e dallo stesso respiro d’amicizia e d’amore: due, per essere una carne sola, una sola cosa nell’amore, una sola chiesa; due per rivelare nel loro amore la stessa vita divina, nella quale una Diade di Persone amanti rivela la Terza Persona – Amore.
Simbolo dell’amore umano-divino
A questo punto, dopo aver individuato nei due colombi bianchi il simbolo di due vite compenetrate profondamente in una perfetta unità di pensieri, di sentimenti, di volontà, ovvero l’amicizia e l’amore coniugale, continuando a rimirarli, scorgiamo l’amore nella sua più sublime espressione, e riconosciamo in loro un messaggio ancor più alto:
i due colombi ci ricordano che Dio stesso ha voluto stringere con noi un autentico legame d’amicizia e d’amore per unirci alla Sua Divinità in una stessa comunione indicando proprio nell’unione di due, uniti nel Suo nome, il luogo vivo della Sua Chiesa.
Per questo, sempre più attratti da queste stupende creature, nelle quali abbiamo intravisto l’espressione di un’armonia soprannaturale piena di gioia, manifestazione di un UNICO CORPO SPIRIRTUALE, nel loro volo, che unisce la terra e il cielo, diretto verso la Luce, possiamo contemplare l’ecclesialità: la vera vita originaria, incontaminata e santa nella Luce.
Questi due candidi colombi ci conducono così, nel cuore della Parola di Dio, che dalla Genesi all’Apocalisse, canta ininterrottamente l’amore del Creatore per la Sua creatura come amore fra due amanti, due fidanzati, due sposi, due colombi, appunto.
Nei due candidi colombi, in cui è rispecchiato sia l’amore umano sia l’amore divino, possiamo altresì vedere un’unica Realtà colma d’amore, che incessantemente lega l’uomo e Dio.
Una Realtà d’amore eterna, la Divina Sapienza, chiamata a scendere nella storia dell’uomo per tracciare la via di unione fra i due “mondi”, ristabilire il legame fra le due “vite”: l’una in cielo e l’altra sulla terra, l’una nell’eternità e l’altra nel tempo, l’una nell’increato e l’altra nel creato, l’una nel finito e l’altra nell’infinito.
Non è difficile, a questo punto, comprendere dunque, perché i due colombi bianchi appaiono a Pasqua, e di conseguenza la stretta relazione fra la Pasqua e le apparizioni di Ghiaie come segno luminoso di Resurrezione per il mondo (l’epifania mariana di Ghiaie, com’è noto, si svolge dal sabato 13 maggio della quinta settimana di Pasqua, attraverso l’Ascensione fino a tre giorni dopo Pentecoste)
Diade dell’Incarnazione.
Le precedenti riflessioni ci permettono di comprendere agevolmente, a questo punto, perché, dopo essere apparsi nel cielo, i due colombi bianchi conducono lo sguardo di Adelaide a un punto luminoso acceso ad oriente, che si apre innanzi a lei, in uno splendore accecante, mostrandole la coppia dell’Incarnazione: Gesù e Maria, accompagnati da S. Giuseppe.
La coppia dei colombi bianchi, simbolo del modello d’amore eternamente disegnato nel Pensiero di Dio, lasciano il posto alla coppia Gesù e Maria, per mostrare in loro il sublime modello universale di ogni vero e autentico amore, la più bella diade d’amicizia e d’amore mai apparsa nella storia umana, rappresentata appunto da Gesù e Maria, la coppia santa e immacolata che ha cancellato il peccato dei Progenitori realizzando pienamente e in tutta concretezza, nella nostra esistenza, il modello umano-divino d’amore eternamente vivo nel Cielo di Dio.
La coppia dei colombi bianchi apparsa nel cielo di Ghiaie c’invita dunque a scoprire in Gesù e Maria il modello sublime della totale e perfetta unità d’amore umano-divino al quale tendere l’anima (come si evince nell’apparizione del 21 maggio) in attesa delle nozze eterne con lo Sposo divino che scenderà col Suo Spirito per unirla eternamente a Sé.
(Quale scelta grave ridurre le apparizioni di Ghiaie e pura devozione!)