Prima di affrontare la riflessione sulle due ultime apparizioni del 30 maggio e del 31 maggio, occorre nuovamente rammentare che:
le 13 apparizioni da cui è composto il ciclo epifanico di Ghiaie, sono mirabilmente correlate fra loro in un compiuto discorso sapienziale, suddiviso in due parti organiche corrispondenti a due grandi solennità della Pasqua: L’ASCENSIONE E LA PENTECOSTE.
- Nella prima parte,
di 9 apparizioni, che avvengono nel tempo dell’ASCENSIONE, si ricorda
LA REDENZIONE, attuata da nostro Signore Gesù Cristo con l’INCARNAZIONE nel Seno della Vergine Maria, la Sua Santa Morte in Croce e l’Ascensione al Cielo.
- Nella seconda parte,
di 4 apparizioni, che avvengono nel tempo di PENTECOSTE, si ricorda
la nascita della Chiesa, chiamata alla Missione di rivelare, attualizzare e “completare” LA REDENZIONE.
(con Cristo Risorto Che agisce nello Spirito Santo – fino a quando Cristo stesso ritornerà per stabilire il suo Regno definitivo e “tutte le cose brilleranno nello splendore dell’Eterno”).
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Riferimento liturgico e teologico, quest’ultimo, da tener ben presente nell’affrontare l’esame dell’apparizione del 30 maggio (terza della seconda parte del ciclo epifanico) che ci accingiamo a svolgere,
per comprendere la quale occorre, dapprima, rammentare il significato delle due precedenti apparizioni (le prime due della seconda parte del ciclo epifanico),
che possiamo sintetizzare nei seguenti due punti.
- Nell’apparizione di Pentecoste del 28 maggio,
mostrandosi coi due colombi neri nelle mani, la Madonna ricorda la Missione conferita dallo Spirito Santo, attraverso Lei, alla Chiesa, di rivelare, attualizzare e “completare” LA REDENZIONE
attuata compiutamente dal Divin Figlio con il Santo Sacrificio della Croce, e alla Quale Lei partecipato, come Corredentrice, in obbedienza al Figlio stesso, nella totale separazione da Dio, fino alla spogliazione di tutti i suoi privilegi.
- Nella successiva apparizione del 29 maggio,
svincolando i colombi neri dalle sue mani, la Madonna si mostra come Liberatrice delle anime schiave del peccato, in virtù dei meriti del Divin Figlio Redentore,
e rende partecipe Adelaide – tramite il dono dello Spirito Santo effuso col bacio Eucaristico – della Sua stessa Missione salvifica – Che abbiamo indicato come MISSIONE D’ALTARE.
E dunque,
dopo aver compreso che
- proprio il 28 maggio, giorno di Pentecoste,
la Madonna ha ricordato la Missione conferita dallo Spirito Santo, attraverso Lei, alla Chiesa, di rivelare, attualizzare e “completare” LA REDENZIONE
- e il 29 maggio, giorno successivo a Pentecoste
ha reso partecipe Adelaide della Sua stessa Missione Salvifica ricevuta nello stesso giorno di Pentecoste – Che abbiamo indicato come MISSIONE D’ALTARE,
procediamo all’esame della successiva apparizione del 30 maggio, cercando di scoprire la correlazione fra questa apparizione e le prime due, così da unirle in un discorso compiuto.
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Leggiamo allora cosa racconta Adelaide nel suo diario.
«In questa apparizione la Madonna mi apparve vestita di rosa col velo bianco; non aveva gli oscuri colombi fra le mani, ed attorno a lei vi erano solo gli angioletti».
La piccola eletta di Maria ricorda dunque, che il 30 maggio la Madonna si è mostrata:
- con l’abito rosa, il velo bianco,
- senza i colombi scuri nelle mani,
- ma ancora circondata dal coro di angioletti rosa e azzurri.
E ci domandiamo:
- cosa indicano l’abito rosa e il velo bianco con cui si veste Maria proprio quel giorno, il secondo dopo Pentecoste?
- Perché non ha più i colombi nelle mani?
- E perché invece rimangono gli angeli rosa e azzurri attorno a Lei?
Rispondiamo così:
- il vestito rosa (simbolo della carne di cui è fatta Maria come creatura) e il velo bianco (simbolo della purezza di cui è rivestita Maria come Sposa Immacolata del Verbo di Dio) raffigurano Maria come la creatura pensata fin dal Principio nel disegno Trinitario della REDENZIONE, per essere Madre Sposa sempre Vergine del Figlio, il Quale sceglie, in obbedienza al Padre e in unità con lo Spirito, d‘INCARNARSI e farsi uomo in Lei, per salvare l’umanità schiava del peccato con la morte in Croce;
- i colombi non ci sono più nelle Sue mani perché la REDENZIONE è compiuta, e il peccato e la morte sono vinti per sempre dalla Morte in Croce del Figlio di Dio;
- il coro di angioletti rosa azzurri attorno a Maria raffigurano, da parte loro, il compimento della REDENZIONE eternamente pensata da Dio Santissima Trinità fin dal Principio, e affidata, a Pentecoste, attraverso Maria, alla Chiesa per condurre l’umanità redenta dal Figlio, in unità con Lui Divin Redentore, nella Luce del Regno, a formare, alla fine dei tempi, una sola Famiglia.
In estrema sintesi possiamo dire che:
apparendo col vestito rosa e il velo bianco,
la Madonna si disvela come:
la PRIMA CREATURA scelta fin dal Principio da Dio Santissima Trinità nel disegno della REDENZIONE
e dunque come LA PRIMA EVA – per essere Madre Sposa del Figlio, e per questo, preredenta, in virtù dei meriti del Figlio acquisiti col Sacrificio della Croce,
accanto alla Quale (Croce) la santa Vergine è posta fin dal Principio,
ovvero:
fin dal momento stesso in cui la Croce è presentata dal Padre e dallo Spirito Santo al Figlio come mezzo efficace di REDENZIONE del mondo; e il Figlio decide di salvare il mondo, con la Sua Passione e Morte in Croce, affinché il Padre possa riconoscere in Lui tutti i peccatori e per loro ne paghi le colpe.
Momento eterno nel quale,
alla presenza della Santa Vergine, attorniata dal coro di angioletti rosa e azzurri, possiamo contemplare, anche, l’elezione di Adelaide, come riflesso dell’elezione stessa di Maria da parte di Dio Santissima Trinità, e considerare perciò l’elezione di Adelaide nel Disegno Redentivo della Santissima Trinità.
Verità che viene rivelata dalla stessa Santa Vergine, nell’apparizione del 30 maggio, rivolgendo ad Adelaide, per bocca della Divina Sapienza, la seguente affermazione:
«Cara bambina tu sei tutta mia».
grazie alla quale possiamo comprendere che Adelaide
- è stata scelta, fin dal Principio, da Dio santissima Trinità in vista dell’INCARNAZIONE del Figlio nel Seno della Immacolata Sempre Vergine Maria,
- e, a tal fine, chiamata, fin dal Principio, alla vocazione religiosa, per essere investita della Sacra Missione di diventare immagine fedele della Santa Vergine Madre Sposa del Verbo di Dio, e così salire con Lei al Calvario per partecipare con Lei all’Opera della REDENZIONE.
E’ come se la santa Vergine le avesse detto:
Cara Adelaide, tu mi appartieni da quando il Figlio di Dio, ha deciso – in obbedienza al Padre e in unità con lo Spirito Santo – di redimere il mondo, e ha scelto – per volontà del Padre e in unità con lo Spirito Santo – d’incarnarsi nel Mio Seno. In quel momento il Mio Divin Figlio e Signore ha anche deciso di donarti a Me, affinché tu diventassi, con Me e come Me, una sola cosa con Lui, rimanendo sempre unita a Me.
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Giunti a questo punto della riflessione, non dovrebbe essere difficile capire la frase con la quale la Santa Vergine prepara il congedo da Adelaide, dicendole:
«Pur essendo cara al mio cuore, domani ti lascerò in questa valle di pianto e di dolore. Mi rivedrai nell’ora della tua morte, e, avvolta nel mio manto ti porterò in Cielo. Con te prenderò quelli che ti comprendono e soffrono».
Anticipandole il commiato, la Santa Vergine conferma la terribile sofferenza che le ha preannunciato nella seconda apparizione, dopo averle ingiunto di farsi suora Sacramentina, rivelandole il compito a lei assegnato fin dal Principio da Dio Santissima Trinità:
- offrirsi come Ostia Santa per la salvezza delle anime, nella incessante ADORAZIONE D’ALTARE EUCARISTICA, lungo un’inesausta Via della Croce, fino alla morte.
Nella Quale si consumerà tutta la sua vita.
Avanzando nel mondo deformato dal peccato in una valle di pianto e di dolore, Adelaide rifulgerà della perfetta innocenza e purezza, come una creatura del Paradiso, ma nessuno vedrà in lei la Luce del Cuore Immacolato di Maria.
Nemmeno la Chiesa, Che inizierà a martirizzarla, dimentica d’esser stata concepita fin dal Principio, con Maria, per essere Sposa del Cristo Crocifisso, il Verbo di Dio, nostro Redentore, Che, per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel Seno della Sempre Vergine Maria, si è fatto uomo, e per la nostra salvezza è morto sulla Croce.
Per questo, non potrà riconoscersi, in volo con lo Sposo Divino, nella coppia dei colombi bianchi che guidano lo sguardo della piccola Adelaide alla Luce accesa nel cielo a Oriente, che avvicinandosi si aprirà dinnanzi ai suoi occhi mostrandole la coppia dell’Incarnazione Gesù Maria.
Adelaide percorrerà così, l’esistenza come una pietra d’inciampo:
discrimine, e promessa del Cielo per quelli che la comprendono e soffrono, come le ha detto la Santa Vergine.
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