Nella precedente riflessione abbiamo visto che la Santa Vergine si mostra a Ghiaie mirabilmente ornata di tutti i titoli, privilegi e dogmi che la Chiesa Le ha conferito nei secoli,
affinché la Chiesa stessa, come desidera il Padre Eterno, si riconosca pienamente in Lei.
Desiderio divino, ancor più evidente nell’investitura conferita ad Adelaide dalla Santa Vergine, della Missione ricevuta da Dio Santissima Trinità – di partecipare – quale figura della Chiesa – all’Opera della Redenzione
(si veda il Bacio Eucaristico, e la contemporanea liberazione dei colombi, nell’apparizione del 29 maggio successiva a Pentecoste).
Lo stesso titolo da noi suggerito – “Regina della Famiglia dei figli di Dio” – intende confermare che
- le apparizioni di Ghiaie sono donate da Dio alla Chiesa
- affinché la Chiesa, riconoscendosi pienamente nella Santa Vergine, partecipi pienamente, con Lei, all’Opera della Redenzione e prepari il Suo Trionfo;
come la stessa santa Vergine fa chiaramente comprendere nella preghiera al Papa richiesta ad Adelaide, il 31 maggio, ultimo giorno delle apparizioni,
con queste parole:
DESIDERO PRESTO IL MIO TRIONFO. PREGA PER IL PAPA E DIGLI CHE FACCIA PRESTO,
PERCHÉ VOGLIO ESSERE PREMUROSA PER TUTTI IN QUESTO LUOGO. QUALUNQUE COSA MI SI CHIEDERÀ LO INTERCEDERÒ PRESSO MIO FIGLIO.
Se questa richiesta fosse stata riportata correttamente, il Papa avrebbe compreso
- NEL DESIDERIO DELLA SANTA VERGINE IL DESIDERIO DELLA DIVINA SAPIENZA,
- DI RICONOSCERE LA SANTA VERGINE COME COLEI CHE PUÒ OTTENERE TUTTO DA DIO (Onnipotenza Supplice) PERCHE’ HA SEGUITO IL DIVIN FIGLIO FINO ALLA CROCE CONSOFFRENDO E MORENDO CON LUI;
- E PROCLAMARE A GHIAIE IL SUO TRIONFO COL TITOLO DI CORREDENTRICE.
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Non a caso la santa Vergine promuove la richiesta al Papa – e dunque alla Chiesa Universale – proprio nell’ultima apparizione del 31 maggio mostrandosi vestita col velo azzurro e l’abito bianco (ma senza il Bambino Gesù e senza san Giuseppe) come nella prima apparizione del 13 maggio.
Identità figurativa, fra la prima e l’ultima apparizione, mediante la quale la Santa Vergine ha voluto
- segnare la corrispondenza fra i due momenti estremi nella storia della Chiesa connotati dalla discesa dello Spirito Santo su di Lei – L’INCARNAZIONE E LA PENTECOSTE
- compenetrati dal SANTO SACRIFICIO DEL CALVARIO (tema che fonda l’intero ciclo epifanico)
- nel Quale il Figlio, nel totale abbandono al Padre, ha consegnato il Suo Spirito al Padre, e col Suo Spirito, lo Spirito della Madre, ovvero lo Spirito della Corredenzione
PERCHÉ IL PADRE POTESSE VEDERE,
- nell’unità d’Amore del Figlio Redentore e della Sua Immacolata Madre Corredentrice, la Nuova Umanità degna del Suo Amore (si vedano i due colombi bianchi che precedono le apparizioni), e concedesse alla Madre, attraverso il Figlio, un fiume di grazie per l’umanità intera (come nella preghiera della santa Vergine al Papa per il Suo Trionfo)
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Ghiaie è dunque il faro di Luce Divina
- acceso fin dal principio nel Disegno della Santissima Trinità per la famiglia dei figli di Dio,
- chiamati a rivestirsi dello Spirito della Corredenzione
- sceso a Pentecoste, per unirli e disporli alla battaglia definitiva contro il peccato, fino alle nozze eterne con Cristo.
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DI SEGUITO SI RIPROPONGONO DUE PRECEDENTI RIFLESSIONI SUL TRIONFO DI MARIA A GHIAIE