...si era solo limitata a dire che per lei la Fede era una parte fondamentale della sua vita.
Così scrive l’infermiere dell’Ospedale oncologico che ha seguito Adelaide fino al trapasso da questa vita, lasciandoci, in un successivo passaggio della sua testimonianza, essenziale e oggettiva, una preziosa memoria:
Ricordo che durante le domande di rito mi aveva parlato della sua grande Fede e della vicinanza alla Vergine Maria e queste rappresentavano le sue certezze che le davano la forza di andare avanti ed affrontare il suo fine vita.
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Grazie a questo ricordo, inconsapevolmente, l’infermiere permette,
innanzitutto,
di capire che Adelaide ha affrontato le sofferenze della vita con lo spirito alimentato da due certezze strettamente connesse fra loro : la Fede e la vicinanza alla Vergine Maria, vivendo la propria Fede alla luce della Fede della santa Vergine.
Inoltre,
permette di comprendere che Adelaide si è disposta ad abbracciare la morte con un ultimo atto di Fede,
nel quale possiamo riconoscere il compimento di tutti gli atti di Fede, con cui, sempre unita alla santa Vergine, ha vissuto tutti i passaggi della sua esistenza sulla terra, a iniziare dal primo atto di Fede,
pronunciato da Adelaide in obbedienza alla divina disposizione indicatale dalla santa Vergine nella seconda apparizione della stessa santa Vergine, nel maggio del 1944, Tempo di Pasqua e tempo di guerra, in un prato del suo piccolo villaggio.
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Quel giorno,
14 maggio 1944,
rivelando la volontà di Dio su di lei, la santa Vergine le aveva detto :
«Tra il quattordicesimo e quindicesimo anno ti farai suora Sacramentina».
Parole che Adelaide, ancor bambina, aveva accolto con fiduciosa semplicità, rassicurata dalla voce dolcissima della santa Vergine e dalla sua bellezza, senza poter comprendere
la dolorosa e grandiosa Missione espressa in quel comando;
che in lei si chiarirà, in pienezza, solo allorquando,
dopo incessanti vessazioni di un Inquisizione atroce, inferte in una penosa segregazione, conclusa con la preconfezionata condanna al termine di un processo iniquo, seguito da un’altra lunga segregazione forzata,
finalmente liberata dalla continua oppressione, sarà accettata come postulante al convento di Bergamo, ed entrerà come novizia nella famiglia delle suore Sacramentine.
Quel giorno,
11 luglio 1953,
alla cerimonia di vestizione, ritrovandosi stesa per terra, nel cerchio delle suore del convento di Lavagna in attesa delle parole della Madre: entrate dunque nella nostra famiglia! siate la benvenuta fra noi,
Adelaide sentirà echeggiare nell’anima le parole pronunciate dall’Angelo alla santa Vergine il giorno dell’Annunciazione:
- «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù». (Lc. 1, 30 – 31)
che rischiareranno, di fulgida Luce Divina, la Missione d’Amore indicatale, otto anni prima, con le parole della santa Vergine:
- «Tra il quattordicesimo e quindicesimo anno ti farai suora Sacramentina»
e in quella Luce Divina, rinnoverà con tutto il cuore l’atto di Fede pronunciato in tutta semplicità da bambina, prendendo piena consapevolezza che, da quel giorno,
- in lei, suora Sacramentina, come nelle caste vergini consacrate alla vita religiosa, si sarebbe misticamente rinnovato il mistero dell’Incarnazione del Verbo di Dio nel seno della Vergine Maria,
- per essere condotta, dalla santa Vergine, lungo la via della Croce, fino al Calvario, quale madre e sposa del suo Divin Figlio, nella partecipazione, in unità con la santa Vergine, all’opera della Redenzione dell’umanità peccatrice,
- approdando alla fine, con il Divin Figlio e Sposo, alla Luce della Resurrezione, condotta in Cielo, nella gloria della Santissima Trinità, dalla santa Vergine, come la stessa santa Vergine le aveva promesso, dopo averle indicato il volere di Dio su di lei.
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Purtroppo, però, com’è tristemente noto, dopo pochi mesi, i suoi persecutori, nemici delle apparizioni della santa Vergine, in accordo con la santa Sede, con un colpo di mano, la strapperanno di prepotenza dal convento come fosse una delinquente, facendola precipitare in un nero abisso mortale,
dal quale non sarebbe più riemersa, straziata da un atroce dolore, che nessuno avrebbe mai potuto condividere – perché nessuno avrebbe potuto capire che strappandole l’abito le avevano sradicato la Vita Nascente dal cuore,
se nel fondo più buio dell’anima, la voce tanto cara della Madre di Dio non l’avesse richiamata in vita, a rinnovare l’atto di Fede pronunciato da bambina;
che, da quel giorno Adelaide confermerà, per tutto il resto della sua esistenza sulla terra, in una incessante offerta della vita ai peccatori e ai bisognosi, per amore di Dio, fino all’ora della morte, vissuta in un ultimo atto di Fede nell’ultimo dono della vita.
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La vita di Adelaide la si comprende solo in questa Luce Divina,
come un continuo atto di Fede e di Amore in Dio, pronunciato in un continuo martirio, nell’offerta della vita, al fine di ottemperare alla Missione affidatale, per divina disposizione, dalla santa Vergine:
rinnovare incessantemente nell’anima il Mistero dell’Incarnazione, per partecipare, in unità con Cristo Eucarestia, all’Opera della Redenzione, e alla nascita della Chiesa, alla quale ricondurre le anime pentite, a formare, nell’Amore di Dio, una sola Famiglia.
Missione d’Amore alla quale Adelaide ha tenuto fede, con l’anima rivolta costantemente a Dio, disponibile sempre ad adempiere il Volere di Dio, nella certezza che tutti i passaggi della sua vita erano scritti nel progetto di Dio su di lei, fin dal Principio, per questa stessa Missione d’Amore,
come il lavoro d’infermiera, condotto con grande professionalità, sempre sorretta dalla Fede, nel totale nascondimento, segnato, come sappiamo, dall’offerta della vita per la guarigione di don Ettore Bonaldi;
e poi il matrimonio, passaggio ultimo della Missione a lei affidata, concluso con l’ultimo dono della vita alla persona a lei più cara;
che Adelaide ha accettato con l’anima pura, costantemente immersa nell’anima della santa Vergine, consegnando a Dio, nell’incomprensione di molti, tutta se stessa in un continuo atto di Fede, per lasciare a Dio di svelarne la ragione provvidenziale, desiderosa soltanto di portare ovunque
l’Amore e la Pace di Cristo,
divenendo così, inconsapevolmente:
«segno di contraddizione, per la rovina e la salvezza di molti» (Lc,2, 34)
Tutta la vita di Adelaide si può dunque comprendere alla luce di questa Missione d’Amore, collocata provvidenzialmente nel passaggio pasquale in cui Cristo ha posto la Missione stessa della Chiesa in cui rifulge la Missione della santa Vergine.
Per questo, ogni atto di Fede in Dio, Adelaide l’ha accompagnato con le parole pronunciate dalla santa Vergine al momento dell’Incarnazione, e da lei ripetute in tutta la vita nascosta fino al Calvario:
- «che mi avvenga secondo la tua parola».
ponendosi di fronte a Dio, ad imitazione della santa Vergine, come:
- «l’ancella del Signore» (Lc. 1, 38)
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Il mese precedente alla sua morte, Adelaide aveva confidato a un religioso, suo amico, che il suo tanto sospirato trapasso sarebbe avvenuto dopo la morte incipiente di una persona da lui conosciuta; com’è accaduto, nelle modalità che Adelaide gli aveva descritto, a testimonianza che tutta la sua esistenza doveva essere compresa solo alla luce del Disegno di Dio su di lei, e da lei accettato con continui atti di Fede in Dio.
Adelaide aveva usato proprio quelle parole: sospirato trapasso, per far comprendere l’anelito a lungo sospirato di ricongiungersi alla santa Vergine, che chiamava Mamma, e a Gesù, che chiamava Fratello.
Per questo, l’infermiere dell’ospedale oncologico, senza saper nulla di Adelaide, scrive:
Ricordo bene quel momento perché ho in mente il grande imbarazzo che ho provato, nel non sapere cosa dire, nel non sapere cosa fare, nel tentare di nascondere i miei occhi lucidi pieni di commozione, nel non riuscire a trovare le parole di conforto che usualmente utilizziamo con i pazienti terminali, perché Adelaide pur essendo terminale era Lei che stava confortando me e mi diceva “Stai tranquillo, non devi dirmi nulla! Stai facendo un buon lavoro, non devi dire o fare altro, io sono tranquilla!
Ricordo commovente e prezioso, che permette altresì
- di riconoscere, ancor più chiaramente, nell’ultimo atto di Fede di Adelaide, il suo primo atto di Fede,
- e capire che Adelaide è morta come suora Sacramentina, portata in Cielo dalla santa Vergine con l’abito che i suoi persecutori le avevano strappato, ma non avrebbero mai potuto distruggere, perché confezionato con la Luce, dagli angeli, per volontà di Dio.