Questa fotografia è tratta dal volume “La fede della gente a Bonate” (edizione 1988) di Ermenegilda Poli. Si trova a pg. 75. Sotto la foto si legge questo commento:
“Nel convento di Gandino Adelaide riceve la visita della sorellina Palmina e della sorella Caterina. Accanto alla suora si vede la madrina Annunciata a sinistra, e la signora Fiorina Bonomi di Fiorano, la quale era andata a Gandino per chiedere alla veggente:
«Mio marito è in guerra, tornerà?».
La piccola rispose: «Sì è stato ferito ma tornerà»
Invece alla madrina Annunciata, alla domanda: «E mio fratello Angelo in Russia, è vivo o morto?»
Adelaide rispose: «Non piangerlo, è morto, ma è in Paradiso» “
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Appare del tutto evidente quanto sia importante questo breve racconto.
Ermenegilda Poli dimostra che Adelaide non solo sapeva che il marito della signora Fiorina era stato ferito e che sarebbe tornato, ma sapeva anche dove si trovava l’anima del fratello della madrina Annunciata morto in Russia.
Ma non si spinge oltre.
Ermenegilda Poli non cerca di capire perché Adelaide possa vedere a distanza, superando le barriere dello spazio e del tempo, e vedere anche oltre questa vita. Si ferma alla nuda cronaca limitandosi a raccontare il momento in cui, nel convento di Gandino Adelaide riceve la visita della signora Fiorina Bonomi di Fiorano e della madrina Annunciata.
Le risposte di Adelaide sono riportate come espressioni di un normale colloquio. E si rimane sconcertati dal silenzio dell’autrice del libro. Ma pensando al contesto storico in cui quel libro è stato scritto, la decisione della maestra di Cene di non riflettere sulle risposte di Adelaide risulta comprensibile.
In quel tempo infatti (1987) pesava ancora l’infame giudizio del Tribunale Ecclesiastico di Bergamo che, calpestando ogni specie di diritto, aveva avvalorato l’iniquo studio dell’Inquisitore di Adelaide, che l’aveva accusata d’essere una piccola strega ingannata dal “cupo genio del male”.
E poi, in quegli anni, ancora non si era compreso appieno il significato delle apparizioni di Ghiaie,
in relazione alle quali, soltanto, è possibile capire la ragione del grande dono di Grazia concesso dal Cielo ad Adelaide, chiaramente evidenziato nel brano di Ermenegilda Poli.
Questo dono di Grazia è infatti comprensibile:
- alla luce del discorso sapienziale donato da Dio Santa Trinità con le apparizioni della santa Vergine a Ghiaie,
- e in particolare al rapporto di appartenenza stabilito dalla santa Vergine con la piccola Adelaide eletta a sua testimone, con la dichiarazione pronunciata dalla santa Vergine, ad Adelaide, nella dodicesima, e penultima, apparizione: «Cara bambina tu sei tutta mia».
Per tutta la vita Adelaide è vissuta nella Luce di Maria, che è la Luce di Cristo, scesa su di lei dall’Alto, il 13 maggio, primo giorno delle apparizioni.
E in questa LUCE Adelaide è approdata, col suo “sospirato trapasso”,
per continuare, in questa Luce, la Missione Eucaristica affidatale dalla santa Vergine, quale testimone della Chiesa, chiamata a unire, in Cristo Crocifisso e Risorto, i vivi e i morti, il Cielo e la terra.
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Nel tempo precedente al suo “sospirato trapasso”, a un caro amico, Adelaide confidava queste parole:
«La morte è LUCE, non devo aspettare di morire per vedere la LUCE, io la vedo da quando ero bimba» .
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