Dopo aver esaminato (nella precedente riflessione intitolata: “Il riconoscimento e il trionfo di Maria, a Ghiaie”) la 7 ª apparizione,
passiamo a esaminare la 13 ª, e ultima, apparizione,
molto importante perché apre il nostro sguardo sul nostro tempo, ch’é il Tempo della Chiesa“, e dunque sulla Missione della Chiesa,
chiamata
a rivelare e completare il Disegno Eterno della santa Trinità, principiato con l’INCARNAZIONE del Verbo di Dio nel Seno della santa Vergine Maria – attuando così il suo TRIONFO,
che sarà segnato, come abbiamo visto nelle precedenti riflessioni, dalla conversione di molti, e dal conseguente RICONOSCIMENTO della santa Vergine stessa come Corredentrice e Mediatrice di tutte le Grazie.
*
Rileggiamo allora, il racconto di Adelaide relativo alla 13 ª, e ultima, apparizione,
soffermandoci, in particolare, sulle parole pronunciate dalla santa Vergine in relazione al suo TRIONFO,
che la stessa santa Vergine colloca sorprendentemente nel luogo delle apparizioni.
Dice infatti, la santa Vergine :
- «DESIDERO PRESTO IL MIO TRIONFO. Prega per il Papa e digli che faccia presto perché voglio essere premurosa per tutti IN QUESTO LUOGO. Qualunque cosa mi si chiederà lo intercederò presso mio Figlio».
Come bene si nota, leggendo attentamente le parole della santa Vergine,
Ella mette chiaramente in relazione il suo “TRIONFO” al “LUOGO” delle sue apparizioni, tanto che predispone “IN QUESTO LUOGO” una vera inondazione di Grazie.
Relazione davvero sorprendente!
Nel leggerla si rimane meravigliati dinnanzi alla sproporzione fra la grandezza del Trionfo della Madre di Dio e la piccolezza del villaggio di Ghiaie;
e, inevitabile, sorge alla mente una domanda:
perché l’infimo LUOGO delle apparizioni è così importante, per la santa Vergine, da essere indicato non solo come luogo nel quale è preparato il suo TRIONFO, ma addirittura come luogo del suo stesso TRIONFO, che sarà anche il TRIONFO della Chiesa?
A questa domanda risponderemo in tre passaggi.
PRIMO PASSAGGIO:
IL TEMA DELL’INCARNAZIONE, FONDAMENTO DEL CICLO EPIFANICO DI GHIAIE.
Per comprendere perché la santa Vergine ha legato il suo Trionfo – e perciò, anche il Trionfo della Chiesa – al luogo delle sue apparizioni,
occorre dapprima ricordare come si è mostrata, quel giorno, 31 maggio, la santa Vergine,
che, secondo il racconto di Adelaide, quel giorno è apparsa
«vestita come nella prima apparizione».
Ovvero:
con l’abito bianco e il velo azzurro.
Indicazione molto importante, grazie alla quale – invitati a tornare, dall’ultima alla prima apparizione del 13 maggio,
possiamo ritrovare nell’ultima apparizione del 31 maggio – proprio nel colore dell’abito e del velo della santa Vergine – il tema che connota la prima apparizione del 13 maggio, e poi tutto il ciclo epifanico di Ghiaie:
l’INCARNAZIONE.
Come si ricorderà infatti,
esaminando la prima apparizione, del 13 maggio,
- nel Bambino Gesù vestito di rosa (colore della carne umana) in braccio alla santa Vergine,
- abbiamo riconosciuto il Verbo di Dio, sceso dal Cielo e incarnato nel Seno dell’Immacolata sempre Vergine Maria (raffigurata dalla “bella Signora” vestita di bianco),
- grazie all’adombramento dello Spirito Santo (rappresentato nell’azzurro del velo dell’Immacolata),
- a ricordare che il Verbo di Dio si è fatto uomo per offrire il suo Corpo e il suo Sangue, in remissione dei peccati dell’umanità liberandola dalla morte, e unirla in una Nuova ed Eterna Alleanza con Dio, nel Suo Regno.
Per questo,
tornando a riconsiderare l’ultima apparizione del 31 maggio,
proprio nell‘abito bianco e nel velo azzurro con cui la santa Vergine si è mostrata,
rinveniamo, anche in quell’ultima apparizione, del 31 maggio, il tema dell’INCARNAZIONE, come l’abbiamo trovato nella prima apparizione del 13 maggio,
a conferma che il tema dell’INCARNAZIONE costituisce il fondamento di tutto il ciclo epifanico di Ghiaie, dalla prima all’ultima apparizione.
SECONDO PASSAGGIO:
IL TEMA DELL’INCARNAZIONE, NEL PASSAGGIO DAL TEMPO DI MARIA AL TEMPO DELLA CHIESA, .
Dopo aver constatato che il tema dell’Incarnazione lo si riviene sia nella prima che nell’ultima apparizione,
continuando a raffrontare le due apparizioni, emerge, sorprendentemente, una evidente differenza fra esse:
nell’ultima apparizione, infatti, la santa Vergine si mostra senza il Bambino Gesù e senza san Giuseppe al suo fianco, coi quali, invece, si è mostrata nella prima apparizione.
La qual cosa, in un primo momento, stupisce, perché,
non vedendo più il Divin Bambino in braccio alla santa Madre, siamo costretti a pensare ad una separazione fra Gesù e Maria, che formano insieme la coppia dell’Incarnazione;
e ci domandiamo:
se il tema dell’INCARNAZIONE si ripropone in entrambe le apparizioni, come mai nell’ultima apparizione la santa Vergine si mostra da sola, senza il Divino Bambino e senza san Giuseppe?
Per comprendere questo cambiamento, nel quale intuiamo un passaggio,
occorre rammentare, e tener bene nella mente, che:
- il ciclo epifanico di Ghiaie si svolge a Pasqua, ed è suddiviso in due fasi, di 9 e 4 apparizioni,
- corrispondenti a due solennità della Pasqua, Ascensione e Pentecoste,
- che segnano due tempi della storia della Salvezza: il Tempo di Maria e il Tempo della Chiesa.
In particolare,
- il Tempo di Maria, lo si riconosce nella prima fase – connotata dalla solennità dell’Ascensione, e formata da nove apparizioni – che ricorda la storia della Salvezza (dall’Incarnazione alla Resurrezione e Ascensione del Signore attraverso la sua Crocifissione);
- il Tempo della Chiesa, lo si riconosce nella seconda fase – connotata dalla solennità di Pentecoste, e formata da quattro apparizioni – che ricorda la nascita della Chiesa e la sua Missione (nella storia della Salvezza).
La variazione di aspetto della santa Vergine, dalla prima all’ultima apparizione, si spiega proprio in riferimento a questi due tempi,
ovvero nel passaggio:
dal Tempo di Maria al Tempo della Chiesa,
nel quale, passaggio, possiamo cogliere un grande insegnamento sapienziale, offerto dalla santa Vergine, che possiamo sintetizzare con la seguente proposizione:
mostrandosi, il 31 maggio, ultima apparizione della seconda fase del ciclo epifanico, nel tempo di Pentecoste, senza il Bambino Gesù e senza san Giuseppe al suo fianco – proprio come alla Vigilia dell’Ascensione e all’Ascensione,
la santa Vergine vuol farci capire che:
- il Divin Figlio, Asceso al Cielo, ha disposto, che, a Pentecoste, la sua santa Madre, Assunta in Cielo con Lui, sia manifestata, in primo piano, nella Chiesa,
- mentre Lui si colloca come in secondo piano, nell’unità col Padre e lo Spirito Santo, rimanendo velato nell’Eucarestia,
- affinché la santa Madre conduca la Chiesa sulla Via del Calvario, a concepire e partorire, con il Divin Figlio, nel dolore, una nuova umanità unita nel suo Amore Eucaristico.
Riconoscendo dunque, nella variazione fra la prima e l’ultima apparizione, il passaggio dal Tempo di Maria al Tempo della Chiesa, comprendiamo ancor più chiaramente, l’insegnamento della santa Vergine,
la quale desidera si ricordi che:
- come, mediante l’INCARNAZIONE, lei ha concepito e partorito il Verbo di Dio fatto uomo, e con Lui, sul Calvario, ha generato, nel dolore, tutti i fratelli redenti in Lui,
- così la Chiesa è chiamata a partorire, con il Divin Figlio, insieme a lei, nel dolore del Calvario, una nuova umanità unita nell’Amore Eucaristico.
CONCLUSIONE
A GHIAIE LA SANTA VERGINE PREDISPONE IL TRIONFO DELL’INCARNAZIONE, COME MEDIATRICE DI TUTTE LE GRAZIE.
Non è difficile, a questo punto, rispondere alla domanda posta all’inizio di questa riflessione,
Ovvero:
perché l’infimo LUOGO delle apparizioni è così importante, per la santa Vergine, da essere indicato non solo come luogo nel quale è preparato il suo TRIONFO, ma addirittura come luogo del suo stesso TRIONFO, che sarà anche il TRIONFO della Chiesa?
Possiamo, in estrema sintesi, dire così:
- il piccolo villaggio di Ghiaie è molto importante perché in questo luogo la santa Vergine è apparsa per ricordare il Grande Mistero dell’INCARNAZIONE dal quale principia la storia della Salvezza, affinché la Chiesa lo faccia rivivere in tutto il mondo attuando, in tutto il mondo, il Trionfo di Maria.
- che sarà riconosciuta nel sublime Titolo di Corredentrice e Mediatrice di Grazia, a segnare il termine ultimo di un Tempo di Grazia – iniziato con L’INCARNAZIONE del Verbo di Dio nel seno della santa Vergine Maria,
- formata da Lui fin nel grembo Verginale come sua Madre, e preparata poi a partecipare con Lui al santo Sacrificio Redentore come sua Sposa Corredentrice, grazie alla quale partecipazione, la santa Vergine Maria è divenuta: Mediatrice di tutte Grazie.
*
Occorre altresì ricordare che la Missione di portare nel mondo il Grande Mistero dell’Incarnazione è stata affidata alla piccola Adelaide, chiamata dalla santa Vergine a diventare suora Sacramentina pronunciando il suo sì per tutta la Chiesa, affinché, nel suo sì, echeggiasse il SI’ di Maria in tutto il mondo.
Come più volte abbiamo evidenziato,
la santa Vergine ha indicato ad Adelaide, per divenire suora Sacramentina, lo stesso periodo – tra il 14° e il 15° anno – nel quale la stessa santa Vergine ha concepito il Verbo di Dio, investendola, così, della Sacra Missione di compartecipare all’INCARNAZIONE DEL VERBO DI DIO, che si ripete misticamente nelle caste vergini consacrate alla vita religiosa.
Molto interessante, si inizia a capire meglio l’importanza così attuale delle apparizioni di Ghiaie.
Grazie davvero per averci condottò piano piano a tutto questo.