Avendo ricevuto, da alcuni sacerdoti, sconcertanti opposizioni alla mia riflessione “LA CHIESA DEVE CHIEDERE PERDONO AD ADELAIDE” mi vedo costretto a ricordare loro
- che è un dovere imprescindibile
confessare le colpe commesse contro i minorenni vittime di abusi, gli indifesi, i piccoli, gli ultimi, i poveri, le donne umiliate ed emarginate, come la piccola martire Adelaide Roncalli,
- perché questo dovere è sancito dalla Chiesa stessa,
in particolare nel documento:
LA CHIESA E LE COLPE DEL PASSATO – della COMMISSIONE TEOLOGICA INTERNAZIONALE presieduta dal Cardinal JOSEPH RATZINGER (07 marzo 2000) – per il giubileo dell’anno 2000,
del quale, documento, riportiamo, di seguito, la chiara introduzione, per una attenta lettura e comprensione,
- affinché sacerdoti, religiosi e fedeli siano invitati a chiedere sempre perdono a coloro ai quali è stata recata un’offesa.
- come deve fare la Chiesa stessa – prima e viva testimone di questo dovere imprescindibile di fronte a Dio Santa Trnità- in relazione al martirio inferto ad Adelaide da suoi membri
Ecco dunque la prima parte dell’INTRODUZIONE del documento:
LA CHIESA E LE COLPE DEL PASSATO.
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La Bolla di indizione dell’Anno Santo del 2000 Incarnationis mysterium (29 novembre 1998) indica fra i segni “che possono opportunamente servire a vivere con maggiore intensità l’insigne grazia del giubileo” la purificazione della memoria.
Questa consiste nel processo volto a liberare la coscienza personale e collettiva da tutte le forme di risentimento o di violenza, che l’eredità di colpe del passato può avervi lasciato, mediante una rinnovata valutazione storica e teologica degli eventi implicati, che conduca – se risulti giusto – ad un corrispondente riconoscimento di colpa e contribuisca ad un reale cammino di riconciliazione.
Un simile processo può incidere in maniera significativa sul presente, proprio perché le colpe passate fanno spesso sentire ancora il peso delle loro conseguenze e permangono come altrettante tentazioni anche nell’oggi.
In quanto tale, la purificazione della memoria richiede “un atto di coraggio e di umiltà nel riconoscere le mancanze compiute da quanti hanno portato e portano il nome di cristiani”, e si fonda sulla convinzione che
“per quel legame che, nel corpo mistico, ci unisce gli uni agli altri, tutti noi, pur non avendone responsabilità personale e senza sostituirci al giudizio di Dio, che solo conosce i cuori, portiamo il peso degli errori e delle colpe di chi ci ha preceduto”.
Giovanni Paolo II aggiunge:
“Come successore di Pietro, chiedo che in questo anno di misericordia la Chiesa, forte della santità che riceve dal suo Signore, si inginocchi davanti a Dio e implori il perdono per i peccati passati e presenti dei suoi figli“.
Nel ribadire, poi, che “i cristiani sono invitati a farsi carico, davanti a Dio e agli uomini offesi dai loro comportamenti, delle mancanze da loro commesse”, il Papa conclude: “Lo facciano senza nulla chiedere in cambio, forti solo dell”amore di Dio che è stato riversato nei nostri cuori’ (Rm 5,5) “.(2)
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Riprenderemo questo importantissimo e fondamentale documento, che, come vedremo, aiuta a comprendere, altresì, che cosa si intende col termine Chiesa in merito al processo di “purificazione della memoria”
Per ora quello che conta è imparare a seguire gli insegnamenti della Chiesa
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Alcuni sacerdoti dell’alto clero mi dicono di dubitare che io abbia la conferma che Papa Benedetto abbia visto Adelaide, come affermo a pg. 235 del mio: PICCOLA MARTIRE, Ritratto di Adelaide Roncalli; al capitolo: IL MARTIRIO QUINTA PARTE; paragrafo: La lettera del Santo Padre Benedetto XVI°.
Un altro, che svolge un ruolo importante, avvicinandosi alla verità oggettiva, domanda: ho cercato in internet sul sito del vaticano le parole dell’udienza citata e non trovo nessun riferimento a queste scuse. Dove sono scritte e formulate? Perché, ammesso che l’abbia fatto, se fossero in forma privata varrebbero per lui e non per la chiesa.
A tutti, sacrdoti e laici, vorrei ricordare, che,
prima di verificare la veridicità della mia affermazione, ovvero che il Santo Padre Benedetto XVI°, in nome della Chiesa, come dimostreremo, ha chiesto perdono ad Adelaide nell’udienza del 26 aprile 2011,
si reciti il Confiteor per chiedere a Dio il perdono,
PERCHE’ IL SACRAMENTO DEL PERDONO E’ STATO UTILIZZATO COME STRUMENTO DI TERRORE E TORTURA
- PER PIEGARE LA PICCOLA ADELAIDE DOPO AVERLA SEQUESTRATA E FATTA VIOLENTARE NELL’INTIMITA’ FRA LE MURA DI UN SACRO CONVENTO, PER POI PROCESSARLA SENZA DIFESA, E STRAPPARLE IL VELO DI RELIGIOSA SACRAMENTINA CON INAUDITA VIOLENZA.
Solo così comprenderanno – senza pretendere alcuna documentazione – perché il Santo Padre Benedetto XVI°, conosciuto il martirio di Adelaide, le ha chiesto perdono a nome della Chiesa.
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Confiteor Deo omnipotenti, beatae Mariae semper Virgini, beato Michaëli Archangelo, beato Ioanni Baptistae, sanctis apostolis Petro et Paulo, omnibus Sanctis et vobis, fratres quia peccavi nimis cogitatione, verbo et opere, mea culpa, mea culpa, mea maxima culpa.
Ideo precor beatam Mariam semper Virginem, beatum Michaëlem Archangelum, beatum Ioannem Baptistam, sanctos Apostolos Petrum et Paulum, omnes Sanctos et vos, fratres[, orare pro me ad Dominum Deum nostrum.
Misereatur tui omnipotens Deus et, dimissis peccatis tuis, perducat te ad vitam aeternam.
Amen.