Sul lato sinistro della cappelletta delle apparizioni di Ghiaie, la Curia di Bergamo ha fatto erigere un box adibito a confessionale.
Non è un manufatto esteticamente gradevole,
ma di certo è un annuncio che presto su questo luogo, grazie al “nihil obstat” del Vaticano, sarà eretto un vero santuario.
Lo si evince chiaramente leggendo un biglietto della Parrocchia nel pannello degli annunci,
leggendo il quale il pellegrino deve sentirsi proprio come in un santuario,
dove, apparentemente, la Chiesa “santa”, attraverso i suoi ministri sacri, amministra il sacramento del perdono e celebra la Messa, secondo il volere di Dio.
C’è solo un problema, e non di poco conto, per la Curia:
deve a tutti i costi nascondere il Martirio inferto ad Adelaide da insigni membri della stessa Curia,
mediante il sacramento del perdono usato come strumento di terrore per strappare ad Adelaide il Tesoro donatale dal Cielo con le apparizioni della santa Vergine;
sacrilegio immane compiuto in due luoghi sacri:
- nel convento delle suore Orsoline, dove, il 13 agosto 1945, don Cortesi ha piegato Adelaide costringendola, col terrore, dopo una prolungata inquisizione violentissima, a negare le apparizioni, mediante la confessione sacramentale;
- e nel convento delle suore della Sapienza, dove l’arcidiacono Merati, presidente del Tribunale Ecclesiastico istituito per processare e condannare Adelaide, nella seduta del 23 maggio 1947, ha isolato la bimba, lasciata senza alcuna difesa, costringendola di nuovo, col terrore, a negare le apparizioni mediante la confessione sacramentale.
Per questo ci si chiede:
poiché la Curia non ha mai ricusato questi sacrilegi compiuti da suoi insigni membri contro il sacramento del Perdono,
(che dunque le appartengono finché non saranno confessati pubblicamente come crimini abominevoli compiuti contro Dio e la santa Vergine, chiedendo perdono ad Adelaide per il Martirio continuato, da quei membri e dai loro successori, fino alla sua morte)
con quale impudenza
si colloca un box-confessionale nel luogo delle apparizioni distrutte mediante il sacramento della confessione?
si invitano i fedeli a confessarsi senza prima aver confessato il crimine commesso contro Dio e la santa Vergine, col Martirio inesausto inferto ad Adelaide?
e si celebra la santa Messa?
Ricordiamo, a tal proposito, quel che scrive il cardinal Ratzinger, a pagina 25 del Documento:
“Memoria e riconciliazione: la Chiesa e le colpe del passato“
In Mt 5,23-24 Gesù chiede all’offensore di «andare a riconciliarsi col proprio fratello, che ha qualche cosa contro di lui» prima di presentare la sua offerta all’altare:
non è gradito a Dio un atto di culto reso da chi non voglia prima riparare il danno causato al proprio prossimo.
Ciò che conta è cambiare il proprio cuore e mostrare in maniera adeguata che si vuole realmente la riconciliazione.
Riflettendo su queste sante parole, ci si chiede:
- come possono i sacri ministri della Curia di Bergamo (e anche di Roma e di altre Diocesi) celebrare il santo Sacrificio
- conoscendo il Martirio di Adelaide,
- e sapendo che quell’Eucarestia – non essendo gradita a Dio – è causa di condanna per loro e per tutti coloro che vi partecipano consapevoli di questo gravissimo peccato di omissione commesso contro Adelaide e in primis contro Dio e la santa Vergine?
*
E’ veramente impressionante altresì, vedere con quale insolenza la Curia colloca un box-confessione proprio nel luogo che la stessa Curia considera (lo ripetiamo) come luogo del demonio,
secondo le parole del suo insigne membro don Cortesi,
che a pagina 231 del suo libro – dopo aver deturpato la persona di Adelaide con un ritratto mostruoso definendola nodo di vipere e scrigno di draghi – offre questa orrenda immagine del luogo delle apparizioni:
- Tutto è finito in quell’ANGOLO SOLITARIO DI GHIAIE, ove l’umanità fu beffata, da una povera bimba settenne, tradita dal CUPO GENIO DEL MALE.
In aperto contrasto con la santa Vergine, che nell’ultima apparizione, aveva detto ad Adelaide:
- Desidero presto il mio TRIONFO. Prega per il Papa e digli che faccia presto perché VOGLIO ESSERE PREMUROSA PER TUTTI IN QUESTO LUOGO. Qualunque cosa mi si chiederà lo intercederò presso mio Figlio.
*
Comunque, a dispetto della Verità, tutto è pronto per ottenere il “nihil obstat” del vaticano. che sta “valutando mediante interlocuzioni coi vescovi altri casi, fra cui Ghiaie di Bonate”.
Per questo, è bene ricordare ai ministri sacri e ai fedeli la responsabilità personale di fronte a Dio per quanto concerne in primo luogo
- la gravità del PECCATO DI OMISSIONE, perché provoca l’ira di Dio e i castighi, tanto più tremendi quanto il peccato è commesso direttamente e consapevolmente contro Dio dai suoi sacri ministri.
In particolare, è doveroso ricordare
- IL CASTIGO DELLA GUERRA, Ap. 6, 1-8 (che non è un peccato come afferma la falsa chiesa).
Sappiano perciò quei ministri sacri e i fedeli che si piegano alla loro omertà e con loro sfidano Dio, che il sangue di tanti innocenti pesa sulla loro anima.