Rispondendo a una mia considerazione nella quale le dicevo che, grazie al suo martirio, si poteva comprendere la ragione del dolore secolare di Maria,
il 13 luglio 2013, così scriveva Adelaide:
«La Mamma soffre da più di 2000 anni per colpa degli uomini!».
Questa frase, che confermava il mio pensiero, mi ha condotto ad approfondire il tema del rapporto fra Maria e la storia umana, tanto costellata di dolore,
e ricordando, altresì, che in una lettera precedente, Adelaide aveva definito la santa Vergine come Regina di quelli che soffrono, quale titolo della stessa santa Vergine apparsa a lei nel povero villaggio di Ghiaie,
m’è sembrato di sentir echeggiare, nella frase di Adelaide, le parole pronunciate, il 19 settembre 1846, dalla stessa santa Vergine, ai due pastorelli Melania e Massimino sul monte de La Salette:
«Da quanto tempo sto soffrendo per voi!» («Depuis le temps que je souffre pour vous autres!»
che rimanda, anch’essa, al rapporto fra Maria e la storia umana colma di dolore.
Per questo,
inevitabilmente, m’è sembrato d’intravedere una continuità e una stretta analogia fra le apparizioni di Ghiaie e l’apparizione de La Salette, in merito proprio al rapporto fra Maria e la storia umana colma di dolore,
evidente, peraltro, ricordando il secolo di rivoluzioni e guerre, intercorrente fra le due grandi apparizioni (1846 – 1944)
che si collocano come
punti estremi di un tempo tenebroso, nel quale la santa Vergine svolge un luminoso insegnamento sapienziale, per preparare la Chiesa ad affrontare una grave crisi, destinata ad aggravarsi nel tempo successivo, che è il nostro tempo.
- L’apparizione de La Salette (1846), avviene infatti, nel tempo dei moti rivoluzionari del 1848 (conosciuti con la definizione mazziniana di “primavera dei popoli”) susseguenti ai moti rivoluzionari del 1789,
- le apparizioni di Ghiaie (1944), avvengono, dopo un secolo, nel tempo della seconda guerra mondiale epilogo dei moti rivoluzionari e guerre del XIX°, fino alla prima guerra mondiale, preludio della seconda guerra mondiale.
*
A questo punto ho preso a riflettere sulle parole della santa Vergine ai due pastorelli de La Salette, cominciando dalla prima affermazione:
«Sono qui per annunciarvi una grande notizia» «Je suis ici pour vous annoncer une grande nouvelle».
pronunciata dalla santa Vergine con le lacrime agli occhi e le braccia leggermente incrociate sul cuore – dopo essersi alzata dalla pietra, assisa sulla quale era apparsa con le mani sul volto;
Questa frase mi ha molto colpito, in particolare per
- il forte contrasto fra l’affermazione esaltante della grande notizia e le lacrime che scendono dai suoi occhi.
E ancor più mi ha colpito
- il contrasto fra fra l’affermazione esaltante della grande notizia e i successivi severi rimproveri e duri moniti della santa Vergine.
Infatti, continuando a piangere, la santa Vergine ha così proseguito:
«Se il mio popolo non vuole sottomettersi, sono costretta a lasciare la mano di mio Figlio. E’ così grave e pesante che non posso più trattenerla».
(«Si mon peuple ne veut pas soumettre, je suis forcée de laissere aller la main de mon Fils. Elle est si lourde et si pesante que je ne puis plus la retenir».)
E poi ancora ha detto:
3°) «Da quanto tempo sto soffrendo per voi! Se voglio che mio Figlio non vi abbandoni devo pregarlo incessantemente. E voi altri non ve ne curate. Per quante preghiere e opere farete, non potrete mai ricompensare la pena che sopporto per voi altri»
(«Depuis le temps que je souffre pour vous autres! Si Je veux que mon Filsne vous abandonnepas, je suis chargée de le prier sans cesse. Et pour vous autres, vous n’en faites pas cas. Vous aurez beau prier, beau faire, jamais vous ne pourrez rècompenser la peine que j’ai prise pour vous autre»)
concludendo amaramente con queste parole:
4°) «Vi ho donato sei giorni per lavorare, riservandomi il settimo, ma non volete dedicarlo a me. Ed è proprio questo che appesantisce il braccio di mio Figlio. Quelli che conducono i carretti poi, pronunciano continuamente e invano il nome di mio Figlio. Sono le due cose che appesantiscono tanto il braccio di mio Figlio»
(«Je vous ai donnè six jours pour travailler, je me suis réservé le septième, et on ne veut pas me l’accorder. C’est que appesantit tant le bras de mon Fils. Ceux qui conduisent les charrettes ne savent pas parler sans y mettre le nom de mon Fils au milieu. Ce sont les deux choses qui appesantissent le bras de mon Fils».)
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Riflettendo su questi rimproveri e moniti tanto severi, ancora attuali, m’è sembrato d’intuire chiaramente, che la santa Vergine piange perché i suoi figli non ascoltano le sue parole,
e, di conseguenza, si è ancor più rafforzato il contrasto fra la grande notizia da lei portata, e i severi rimproveri da lei espressi, soprattutto leggendo i successivi moniti e avvisi di eventi rovinosi, espressi dalla stessa santa Vergine,
che così ha continuato:
«Se il raccolto si guasta è per causa vostra. L’ho mostrato l’anno scorso con le patate; ma non ve n’é importato, e quando le trovavate marce imprecavate, ripetendo invano il nome di mio Figlio. Le patate si guasteranno ancora e per Natale non ce ne saranno più».
«Si la récolte se gate, ce n’est qu’à cause de vous autres. Je vous l’ai fait voir l’année passée par les pommes de terre; vous n’en avez pas fait cas; c’este au contraire quand vous en trouviez de gatees, vous juriez e vous mettiez le Nom de mon Fils. Elle vont continuer à se gater; à la Noel il n’y en aura plus».
E poi ancora:
«Se avete del grano, non lo seminate. Tutto quello che seminerete sarà mangiato dai parassiti, e quello che crescerà si ridurrà in polvere quando lo batterete. Verrà una grande carestia, ma prima ancora i bambini al di sotto dei sette anni moriranno di tremito in grembo a coloro che li terranno in braccio; gli altri faranno penitenza con la fame. Le noci diveranno cattive; l’uva marcirà».
«Si vous avez du blé, il ne faut pas le semer. Tout se que vous sèmerez, les betes le mangeront; et ce qui viendratombera en poussière quand vous le battrez. Il viendra une grand famine. Avant que le famine vienne, les petits enfants au-dessous de sept ans prendront un tremblement et mourront entre les mains des personnes qui les tiendront; les autres feront pénitence par la faim. Les noix deviendont mauvaises; les raisins pourriront».
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Dopo questi moniti e avvisi di eventi rovinosi predetti nel pianto,
la grande notizia annunciata dalla santa Vergine a La Salette, ha acquistato nella mia mente un’importanza ancor più rilevante,
e ho cercato di capire a quale grande avvenimento abbia voluto ricondurre i suoi figli, la santa Vergine, con l’esaltante affermazione:
«Sono qui per annunciarvi una grande notizia».
trovando alla fine questa sola risposta:
quel giorno, 19 settembre 1846, attraverso Melania e Massimino,
- la santa Vergine ha voluto ricondurre la mente dei suoi figli al grande annuncio rivolto dall’angelo a lei stessa,
- e dunque al grande Mistero dell’Incarnazione da cui sgorga la storia della Redenzione,
- purtroppo non più importante per i suoi figli, ottenebrati da un insegnamento contrario a quello della Chiesa.
In estrema sintesi,
è come se la santa Vergine avesse detto, attraverso Melania e Massimino, ai figli del suo popolo, ovvero alla Chiesa, queste parole:
- Nel mio essere qui con voi sulla terra, potete rinvenire un grande annuncio, come quello rivolto a me dall’angelo a Nazaret. E il grande annuncio è questo:
- Dio Padre ha permesso che vi porti dal Cielo suo Figlio, concepito nel mio seno per opera dello Spirito Santo,
- e vi ricordi, in questo tempo di ribellione a Lui, il suo insegnamento, perché possiate tornare a Lui e avanzare lungo la Via tracciata per voi, da Lui vostro Redentore, con me, che soffro per voi da tanto tempo.
*
Il grande annuncio lo si comprende bene ricordando il racconto di Melania che,
andata a cercare le mucche dopo essersi addormentata sull’erba, all’improvviso aveva visto una bella luce più brillante del sole, e poi, in questa luce, un’altra luce, nella quale era apparsa la santa Vergine,
la quale, dunque, vive eternamente nella luce del Divin Figlio come un solo cuore con Lui, potendo parlare in nome suo, come ha fatto a La Salette e farà in tutte le apparizioni.
(mentre la santa Vergine le parlava, Melania vedeva vivente il Crocifisso appeso alla catena che la santa Vergine portava al collo, appoggiato sul suo cuore)
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Per seguire queste riflessioni è utile leggere:
L’ORA DI MARIA L’ORA DELLA CHIESA
Esegesi del ciclo epifanico di Ghaie
Impreziosito dalla bella prefazione di padre Serafino Tognetti,
in un’attenta e minuziosa analisi di ciascuna delle diverse composizioni figurative che compongono le 13 apparizioni del ciclo epifanico di Ghiaie,
L’ORA DI MARIA L’ORA DELLA CHIESA. Esegesi del diario di Adelaide Roncalli,
guida il lettore alla comprensione del continuo ordinato mutamento delle stesse diverse composizioni figurative, che, mirabilmente accordate alle parole della santa Vergine,
svelano il vero e profondo discorso sapienziale ad esse sotteso, mostrando
l’incontrovertibile verità soprannaturale dell’evento di Ghiaie.
Come abbiamo scritto:
dal 13 al 31 Maggio 1944, Tempo di Pasqua, la DIVINA SAPIENZA ha illuminato il piccolo villaggio di Ghiaie,
per richiamare la CHIESA alla grande Missione conferitale dalla SANTA TRINITA’ nel giorno di Pentecoste:
RIUNIRE L’UMANITÀ COME UNA SOLA FAMIGLIA NELL’AMORE DI CRISTO EUCARESTIA, E PREPARARE, COSÌ, IL TRIONFO DELLA SANTA VERGINE MARIA, SUA MADRE E SPOSA,
secondo il desiderio eterno della stessa DIVINA SAPIENZA, che, per bocca della santa Vergine, nell’apparizione del 31 maggio, ha detto queste parole ad Adelaide, perché fossero trasmesse da lei alla Chiesa:
«…desidero presto il mio trionfo. Prega per il Papa e digli che faccia presto perché voglio essere premurosa per tutti in questo luogo. Qualunque cosa mi si chiederà lo intercederò presso mio Figlio»