«Non ne potevo più di stare reclusa, voglio andare a Ghiaie, voglio andare al cimitero e voglio andare da Candido».
Con queste parole, il giorno 1 novembre 2013, Adelaide mi comunicava l’intenzione di recarsi al cimitero di Ghiaie a visitare i parenti trapassati,
ripercorrendo il pellegrinaggio che faceva da bambina con mamma Annetta, la domenica pomeriggio dopo aver partecipato alla funzione dei morti nella chiesa parrocchiale,
e sostare poi, nella piccola cappella, dinnanzi al sepolcro di Candido, il suo “più grande amico”, per parlare con lui, e “consolarlo“,
come mi aveva confidato qualche tempo prima, il 14 settembre 2013, cinque giorni dopo la visita al sepolcro della poetessa Antonia Pozzi, scrivendomi:
«Se non riuscirai nel portare avanti il libro su quel santo di Candido per lui sarà un bel patire, ma non fartene un cruccio lo consolerò io»
Comprendevo bene che esprimendomi il suo desiderio di recarsi al cimitero, Adelaide mi apriva, di nuovo, lo sguardo sul mondo delle anime in Luce Divina, affinché le vedessi, unite nell’Amore di Dio santa Trinità,
come aveva fatto parlandomi dei bambini trapassati in tenera età che, nel pellegrinaggio con mamma Annetta, lei vedeva sui piccoli sepolcri ascoltando i loro racconti di dolore,
e in questa luce “vedessi” anche il suo incontro con Candido.
Ma, sapendo che si recava da Candido per consolarlo nel suo patimento – causato anche dalla mia difficoltà a far conoscere la sua santità – più volte mi son chiesto cosa significasse, per Adelaide, consolare Candido recandosi al suo sepolcro,
senza trovare una risposta;
finché, rileggendo le sue lettere, mi sono imbattuto in una frase assai importante contenuta in una lettera dell’anno prima, datata 1 marzo 2012:
«Candido è stato per me un grande amico fratello e con lui sono morta anch’io».
E’ stata una vera rivelazione! Non potevo non capire.
Grazie a questa “confessione”, ho compreso, in tutta evidenza, che, portando nel profondo dell’anima la morte di Candido, dinnanzi al suo sepolcro Adelaide riviveva la sua morte con lui, offrendo le proprie sofferenze, con lui, a Cristo Crocifisso.
In nessun altro modo avrebbe potuto consolare Candido, se non alleviando, con lui, le sofferenze di Cristo in lui.
Consolare Candido dinnanzi al suo sepolcro, significava dunque, per Adelaide, unirsi, con lui, a Gesù sul talamo della Croce, come aveva fatto per tutta la vita in una Messa incessante celebrata misticamente con lui fino alla sua morte e alla sua morte, per continuare a celebrarla oltre la sua morte,
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La comunicazione di Adelaide del 1 novembre 2013 (con la quale abbiamo aperto questa riflessione) «voglio andare a Ghiaie, voglio andare al cimitero e voglio andare da Candido», mi ha aiutato altresì a comprendere pienamente, nel suo significato Eucaristico, il connubio spirituale che ha legato, per tutta la loro vita, Adelaide e Candido,
quale manifestazione della stessa verità delle apparizioni di Ghiaie, aperte sempre, con il volo di due colombi bianchi, che ogni volta hanno guidato lo sguardo di Adelaide verso la Luce accesa a oriente nel cielo.
Qualche giorno prima, il 10 settembre, a proposito del suo legame con Candido formato fin da fanciulli, dalla Divina Provvidenza, avevo scritto ad Adelaide:
«Voi siete la coppia di colombi bianchi che volano nel cielo all’inizio di ogni apparizione, immagine della diade d’Amore che sta al Principio, vola nel tempo e giunge alla Fine, al Regno preparato dall’eternità. In voi si può riassumere perciò il santo connubio d’Amore fra Gesù e Maria, e dunque fra Cristo e la Chiesa».
ricevendo il suo assenso.
«Il connubio di cui parli era reale, e lo è ancora, ma fin che Candido è vissuto, i demoni hanno cercato di distruggerlo uccidendo Candido, ma non sanno che noi siamo più uniti di prima»,
mi aveva scritto, senza dirmi, ovviamente, in quale modo erano più uniti di prima, certa che l’avrei capito nelle parole della comunicazione di quattro giorni più tardi, nella quale, come detto, mi aveva promesso che avrebbe alleviato il dolore di Candido dicendomi: «lo consolerò io»,
perché potessi comprendere che Candido era stato unito a lei, dalla santa Vergine, in un eterno connubio d’Amore eucaristico, per volere di Dio, nella partecipazione alla stessa passione d’Amore di Dio per i suoi figli.
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Per comprendere appieno le riflessioni su questo sito si consiglia la lettura di questi due lavori:
Piccola martire – Giuseppe Riva – EBS Print – Libro Etabeta (etabeta-ps.com)
ogni tassello che viene aggiunto, dipana sempre di più la portata enorme e l’importanza altrettanto grande che hanno le apparizioni di Ghiaie, e quanto sono state (e lo sono tutt’ora) combattute dai figli di Satana