Rovereto 15 giugno 2013
Caro Giuseppe Riva Arnaboldi ti scrivo perché ho una notizia che ti farà piacere (spero).
Ho avuto notizie dal Vaticano, da…
il Santo Padre sta leggendo i tuoi libri, e mentre lui portava il te al Papa, lo ha sentito dire al telefono (forse con l’ex Papa Benedetto sedicesimo) che sono veramente autentici e veritieri perché rispecchiano quello che la veggente ha detto, e tra l’altro i due non si sono mai sentiti e visti prima che lo scrittore scrivesse e facesse stampare gli scritti.
Ballavo di gioia nel sentire queste cose per me, ma soprattutto per te che hai faticato molto per scrivere tutto questo senza aiuti.
Farò avere il tuo indirizzo e-mail a Papa Francesco, spero che possa scriverti e che la sua posta elettronica non sia controllata come la mia. Finalmente un barlume di luce divina è scesa su chi ha sempre lavorato in nome della Mamma. So che si sta interessando anche al caro Candido, perché lui ha detto che i veri pedofili vanno condannati, ma non quelli che sono stati accusati ingiustamente di pedofilia per il semplice gusto di toglierli di mezzo perché scomodi come veri preti di Cristo.
Chissà come sarà contento Candido. Mi auguro che Papa Francesco riesca con il nostro aiuto a riportare alla luce la verità su un martire e ridargli onore.
Ciao l’Arnaboldi ti voglio bene
Adelaide Roncalli Alias Marisa Arnaboldi
PS. Che la Mamma e mio Fratello proteggano la vita di oggi e di domani di tutti quelli che ci amano.
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Prima di affrontare le questioni suscitate dalle lettere di Adelaide pubblicate su questo sito, occorre, innanzitutto, veder affiorare, in esse, il vero RITRATTO di Adelaide,
che ricorda quello mirabilmente tracciato da padre Gemelli dopo l’esame compiuto, con la sua assistente, dott.a Sidlauskaitè, nel convento delle suore Orsoline di Gandino, dal 30 giugno al 04 luglio 1944 (cfr: Giuseppe Arnaboldi Riva, PICCOLA MARTIRE, Ritratto di Adelaide Roncalli, Etabeta, p. 98)
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Scrive padre Gemelli:
La piccola è dotata di vivo interesse, si comporta con spontaneità, immediatezza, e in lei si abbozza già una personalità di bimba caratterizzata da fermezza, aderenza e volontà di agire secondo le proprie convinzioni. Adelaide non sa costruire, per proprio conto, un mondo immaginoso e fantastico. Non si preoccupa del giudizio che fanno su di essa, non prende l’iniziativa per rendersi bella e appariscente. È ragionevole, comunicativa, facilmente chiede di essere aiutata; non si vanta, non è gelosa, ma anzi è generosa; mostra socievolezza ed un istinto gregario normale; ha profondo senso del pudore, e, anche se non ha alcuna forma di gentilezza per una inadeguata educazione, attira la simpatia altrui per la grande spontaneità ed affettività che riversa su tutti indistintamente. Sincera e franca, mantiene quanto ha promesso. Non è facilmente suggestionabile. Il suo ideale, che formula solo se richiesta da qualcuno con cui è in confidenza e di cui spontaneamente non parla mai, è di farsi suora. Ama e tratta con bontà gli animali, con gentilezza le piante. Docile verso chi la sta educando, è inclinata a giudicare con bontà gli altri uomini, in lei prevale la compassione, la bontà e la misericordia. Non ammette la vendetta. È da escludersi che si tratti di soggetto anormale in cui la menzogna dia ragione del racconto delle visioni avute.
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Dall’esame oggettivo di padre Gemelli, traspaiono dunque, molto chiare, le qualità virtuose che formano il vero RITRATTO di Adelaide, rimaste intatte in lei fino alla morte:
spontanea immediata, ferma, determinata, ragionevole, comunicativa, umile, disinteressata, generosa, socievole, simpatica, affettuosa, sincera, franca, pudica, non suggestionabile, amabile, buona, gentile, docile, compassionevole, misericordiosa…
Ed è bene ricordarle, queste qualità virtuose,
perché ci permettono di avere davanti agli occhi l’Adelaide che,
molto malata, ormai prossima alla morte, si reca, affaticata, da Papa Francesco, per chiedere, piena di speranza, il suo intervento in favore dell’approvazione delle apparizioni di Ghiaie,
e poi vederla
di fronte a Papa Francesco, che, dopo aver ascoltato il racconto del martirio da lei sofferto a causa di membri della Chiesa, le fa una grande, immensa, promessa: portare alla luce la verità, chiedendole perdono,
come lei stessa ha scritto nella prima lettera del 07 giugno 2013:
- Papa Francesco, imbeccato dal Papa precedente e ancora in vita (col quale avevo parlato anni fa) mi ha chiesto di raccontare la mia storia e sai che cosa ho fatto? Avevo messo in una busta una copia dei tuoi libri e li ho dati a lui. Ho raccontato tutto, dalla prima apparizione ai giorni nostri, tutto quello che mi è successo e gli ho detto che in Vaticano ci sono le spie (come vedi hanno già tentato di rubare le lettere, ma questa volta non le trovano). Anche lui mi ha chiesto perdono per tutto il male che la Chiesa mi ha procurato e mi ha promesso che ci lavorerà sopra e che la sua intenzione è quella di portare alla Luce la verità,
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Purtroppo, corre l’obbligo di ricordare, che:
Papa Francesco non ha più ricevuto Adelaide in udienza, e non le ha più parlato, non le ha telefonato, non le ha scritto, non si è informato dei suoi problemi, dei suoi tormenti, del suo stato di salute, della sua grave malattia, e non si è recato al suo capezzale, nemmeno ha mandato qualcuno in sua vece lasciandola morire sola, senza dire una parola alla sua morte;
e ha sempre ignorato Adelaide, anche negli anni dopo la morte di Adelaide, conoscendo bene: la grande fiducia che, quale figlia obbediente della Chiesa, Adelaide riponeva in lui, quale Vicario di Cristo.
Soprattutto:
Papa Francesco non ha mai divulgato la lettera di richiesta di perdono scritta da Papa Benedetto XVI°, che ben conosceva (e che risulta introvabile, sia nella copia che nell’originale), obliando la sua stessa richiesta di perdono rivolta con la parola ad Adelaide.
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Nello Spirito di Verità che fonda la Chiesa, crediamo che questi dati di fatto, richiedano una risposta.
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Ps: Si ritiene che Papa Francesco abbia fatto bene a non contattare lo scrittore indicato generosamente da Adelaide, essendo sufficienti i libri da lui composti per affrontare la verità del martirio sofferto dalla stessa Adelaide, appellata PICCOLA MARTIRE dalla stessa santa Vergine e comprendere il sommo valore delle apparizioni della santa Vergine, che a Ghiaie di Bonate ha affidato, grazie ad Adelaide, un grande messaggio per la Chiesa e per il mondo.