«La Mamma apprezza molto che tu abbia sofferto e soffra per le esperienze negative del tuo passato, ed è per questo che sei stato prescelto per la verità».
Così mi scriveva Adelaide nella lettera del 18 gennaio 2014, conoscendo bene quali erano state le mie esperienze negative, perché lei aveva pregato e si era sacrificata per me;
e, per confermarlo, aggiungeva:
«allegherò a questa lettera una fotografia della Bonino per farti capire cosa sto dicendo».
La fotografia, tratta da: “imolaoggi.it” del 13 04 2013, è questa.
Sapevo molto bene che la Bonino, prima paladina dell’aborto, aveva guidato le iniziative pro-aborto delle più accese femministe, che imitando la sua azione omicida,
avevano organizzato viaggi di morte per donne intenzionate ad abortire,
e avevano praticato, loro stesse, come un vero sterminio, l’aborto, col metodo dell’aspirazione, Karman, proprio come la Bonino, convinte di scegliere chi doveva nascere e chi doveva morire ancor prima di nascere, secondo i noti programmi di eugenetica nazista ” morte per compassione” e “procreazione consapevole” della buona razza.
E così, quattro giorni più tardi, il 22 gennaio 2014, confermando ad Adelaide le sue parole, le ho scritto:
«La foto della Bonino è orribile»,
e ho aggiunto:
«Mi ricorda quel triste periodo, passato a servire satana nella persona di… Il pensiero di quei bimbi non nati mi addolora».
Adelaide lo sapeva:
quelle esperienze mi avevano segnato profondamente, e ancor oggi, anche dopo la conversione a Cristo Signore della Vita, e aver ricevuto il Sacramento del Perdono, provocano in me tanta amarezza, e vorrei non averle mai compiute, anche se Adelaide mi dice che per questa mia afflizione sono stato prescelto per la verità.
Perciò – per questo mio vissuto, che non posso dimenticare – è stata una vera sorpresa vedere, qualche anno più tardi, Papa Francesco portare fiori e cioccolatini, proprio ad Emma Bonino.
Le immagini diffuse da tutti i mezzi di comunicazione di massa, che ritraevano Papa Francesco di fronte a Emma Bonino, mi hanno allibito.
Era difficile, per me, vedere il Papa unito in piacevole conversazione con la rappresentante acclarata di tanto sterminio d’innocenti, accanto al tavolo su cui facevano bella mostra un mazzo di fiori recisi e una scatola di cioccolatini donati amabilmente dallo stesso Papa Francesco a Emma Bonino.
Ho provato in tutti i modi a distaccarmi da quelle immagini, ed evitare il giudizio, ma ogni volta una domanda angosciosa affiorava con assillo alla mia mente,
e mi chiedevo:
perché Papa Francesco non ha mai portato un mazzo di fiori recisi e una scatola di cioccolatini ad Adelaide, lasciandola morire da sola, senza mai stringerle le mani come ha fatto con la Bonino?
Era impossibile trovare una risposta.
E mi domandavo ancora:
com’é possibile che un Papa abbia lasciato morire nell’abbandono l’eletta della santa Vergine portatrice del messaggio in favore della vita, e tributi grandi onori alla rappresentante del “crimine abominevole” contro la vita, come san Giovanni Paolo II° ha definito l’aborto?
e poi ancora, senza mai trovare una risposta plausibile a tale stridente contrasto, mi domandavo:
com’è possibile portare fiori e cioccolatini alla rappresentante dei “sicari”, come lo stesso Papa Francesco definisce coloro che praticano l’aborto, e stringere le sue mani in un’intesa di reciproco affetto, segno di comunione solidale col male che conduce all’Inferno e attira terribili castighi di Dio, come la guerra?
Solo dopo molta riflessione, mi pare aver capito che sbagliavo a porre la questione in quel modo.
Ovvero, che sbagliavo a porre la questione su un piano puramente evenemenziale, senza collocarla, innanzitutto, in un DISEGNO DIVINO, per poi coglierne il pieno significato provvidenziale nel tempo.
Ed è stato così, che tutto mi si è chiarito.
Ho capito, allora, che:
- scegliendo di confermare Emma Bonino, nella sua figura di “grande italiana” per innalzarla, con la sua Sacra Presenza, alla stima di questo mondo, come le spetta e desidera, Papa Francesco HA FATTO QUELLO CHE DOVEVA FARE,
e allo stesso tempo, per la stessa ragione,
- scegliendo di lasciar morire Adelaide nella solitudine, e privandola della sua Sacra Presenza, Papa Francesco ne ha completato il martirio, mediante il quale Adelaide è stata elevata alla santità, quale figura di Cristo Crocifisso, e dunque quale vera suora Sacramentina, come Adelaide desiderava essere con tutta se stessa.
(si veda il capitolo IL DISEGNO DIVINO, in: PICCOLA MARTIRE, Ritratto di Adelaide Roncalli, pp 242-245)
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Inevitabile, perciò, concludere che,
alle domande poste nella precedente riflessione:
perché Papa Francesco non ha più ricevuto Adelaide in udienza, e non le ha più parlato, non le ha telefonato, non le ha scritto, non si è informato dei suoi problemi, dei suoi tormenti, del suo stato di salute, della sua grave malattia, e perché non si è recato al suo capezzale, nemmeno ha mandato qualcuno in sua vece lasciandola morire sola, senza dire una parola alla sua morte, e perché ha sempre ignorato Adelaide, anche negli anni dopo la morte di Adelaide, conoscendo bene la grande fiducia che Adelaide riponeva in lui, e, infine, perché non ha mai divulgato la lettera di richiesta di perdono scritta da Papa Benedetto XVI°, che ben conosceva (e che risulta introvabile, sia nella copia che nell’originale), obliando la sua stessa richiesta di perdono rivolta con la parola ad Adelaide,
non giungerà, mai, alcuna risposta.
Permane infatti, il gravissimo atto di omissione compiuto da Papa Francesco consistente nel non pubblicare la lettera scritta dal Santo Padre Benedetto XVI°, a seguito dell’udienza concessa, dallo stesso Santo Padre Benedetto XVI°, ad Adelaide, il 26 aprile 2011,
mediante la quale il santo Padre Benedetto XVI° ha chiesto perdono ad Adelaide IN NOME DELLA CHIESA UNIVERSALE, ovvero in nome di tutti i fedeli della Chiesa Cattolica,
L’atto di omissione compiuto da Papa Francesco di occultare un importantissimo atto ministeriale del Sommo Pontefice suo predecessore, segna una contrapposizione insanabile, aggravata dall’omissione della stessa richiesta di perdono rivolta dallo stesso Papa Francesco, mediante la sua voce, ad Adelaide nell’udienza di fine maggio 2013.
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I FIORI RECISI SONO FIGURE DELLE VITE STRAPPATE DAL GREMBO MATERNO, CHE ADELAIDE HA OFFERTO ALLA SANTA VERGINE DURANTE L’APPARIZIONE DEL 28 MAGGIO 1944, SOLENNITA’ DI PENTECOSTE, GIORNO IN CUI NASCE LA CHESA.
Grazie.
Alfia.