
Il 19 ottobre 1944 – dopo essersi recato a Bergamo, in viale Albini, nello studio del pittore Giambattista Galizzi, dove ha potuto ammirare la pala d’altare eseguita su indicazioni di Adelaide –
padre Felice Murachelli, a pagina 147 del suo libro-diario, Sotto il manto di Maria Liberatrice, scrive una frase importantissima, da ricordare, come una pietra miliare.
Mentre osservo quel quadro grandioso penso: Verrà un giorno in cui milioni di persone ammireranno e s’inginocchieranno dinnanzi a questa S. Immagine, e invocheranno Maria REGINA DELLA PACE!
Questa frase avrebbe dovuto rappresentare la porta d’accesso per le migliaia e migliaia di pellegrini che sarebbero accorsi a Ghiaie e per gli studiosi che avrebbero cercato di comprendere le apparizioni della santa Vergine.
Purtroppo padre Felice è stato dimenticato, insieme al titolo, da lui indicato, col quale ammirare l’icona delle apparizioni di Ghiaie,
sostituito, in modo acritico e ingannevole, con un altro titolo – Regina della Famiglia – per far credere, senza alcuna ragione, fosse prevalente rispetto a quello indicato (appena 5 mesi dopo le apparizioni) da padre Felice,
sol perché proveniva da Pierina Gilli, veggente di Montichiari;
all’incontro con la quale, Adelaide è stata condotta dopo aver subìto un atroce martirio, per tre anni, nei conventi delle suore Orsoline e della Sapienza, e la condanna da parte del Tribunale Ecclesiastico che ha legittimato la ferocissima inquisizione e la putrida persecuzione operata dall’illustre membro della Curia don Luigi Cortesi (cfr: PICCOLA MARTIRE, Ritratto di Adelaide Roncalli, pp. 165 – 171),
E così, purtroppo, i fedeli, incentivati da falsi pastori a far prevalere una sterile e accecante devozione sulla ricerca della verità, fondata sulla Parola di Dio, hanno accettato questa sostituzione, con la conseguente riduzione della realtà, che ha condotto, col tempo, a considerare l’errore come verità,
provocando due tragiche conseguenze:
da un lato si è attuata
- la riduzione della realtà della famiglia, stemperata in innumerevoli contesti sociali, e divelta dal suo significato originario, perché non si ricordi la sua realtà originaria, ristabilita dal santo Sacrificio di Cristo Redentore, Che si è incarnato per opera dello Spirito santo, secondo il Disegno della Santa Trinità, nel seno della Vergine, al fine di far nascere la sua famiglia, che è la vera famiglia, la famiglia dei figli di Dio, che è la Chiesa, icona di ogni vera famiglia.
dall’altro si è attuata
- la riduzione della realtà della Pace, proclamata verbosamente e divelta anch’essa dal suo significato originario, ristabilito, anch’esso, dal santo Sacrificio di Cristo Redentore, Che si è incarnato per opera dello Spirito santo, secondo il Disegno della Santa Trinità, nel seno della Vergine, al fine di donare la vera Pace alla sua famiglia, che è la famiglia dei figli di Dio, che è la Chiesa, icona di ogni vera famiglia.
La sostituzione ingannevole del titolo con cui identificare le apparizioni di Ghiaie ha prodotto, in tal modo, inevitabilmente, anche
- la riduzione del valore delle parole pronunciate dalla Madre di Dio, nell’apparizione del 28 maggio 1944, solennità di Pentecoste:
«AL MIO CUORE PREME QUELLA PACE MONDIALE NELLA QUALE TUTTI SI AMINO COME FRATELLI».
Queste parole, pronunciate dalla santa Vergine nel giorno che ricorda la nascita della Chiesa
(mediante la discesa dello Spirito Santo, in unità con Cristo stesso Asceso al Cielo, sulla santa Vergine e gli apostoli al Cenacolo, dove Cristo, preparandosi a soffrire la sua santa Passione e Morte, ha istituito l’Eucaristia, Sorgente Prima della Vera Pace e della Vera Famiglia che è la Chiesa)
dovrebbero essere scritte a caratteri cubitali, nel luogo delle apparizioni, come porta d’ingresso dello stesso luogo sacro.
Sgorgate dal cuore della santa Vergine, icona della Chiesa,
queste parole ci dicono che:
- la realtà della famiglia e la realtà della Pace sono intimamente unite fra loro, perché formano una cosa sola nel cuore del Divin Figlio, nel quale, da sempre, vive la Chiesa, ovvero la Famiglia di fratelli uniti nella Pace del suo Amore.
e, di conseguenza, che:
- la Regina della Famiglia è la Regina della Pace, perché è la Regina della Chiesa.
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Imperdonabile è stata, ed è ancora, l’opera di sostituzione e riduzione attuata dai falsi pastori
che hanno impedito, e tuttora impediscono:
- ai fedeli di comprendere il vero significato delle apparizioni della santa Vergine a Ghiaie di Bonate,
- e alla Chiesa d’intraprendere la grande Missione Eucaristica per la Pace e l’Unità della Famiglia umana, ricordata dalla santa Vergine, attraverso la PICCOLA MARTIRE Adelaide Roncalli.
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Nella prossima riflessione prenderemo in esame la frase che padre Felice annota nel suo libro-diario contemplando la pala d’altare.
Attratto dall’immagine della coppia di colombi, scuri e divaricati nella sguardo, che la santa Vergine tiene nelle mani, padre Felice percepisce in questa immagine un significato grandioso, e così scrive>:
Questo quadro riproduce una posa mariana mai vista prima di adesso, ed io fui tra i primi ad ammirarlo.