Al fine di riesaminare ed estendere le verità rinvenute nelle precedenti riflessioni, ripercorriamo l’itinerario compiuto,
tornando alla prima apparizione del 13 maggio;
nella quale colpisce un dettaglio molto significativo, purtroppo sempre trascurato: le perle sull’abito della Madonna.
Scrive la piccola messaggera di Maria sulla terza pagina del diario dedicato a quel giorno:
La Signora, bella e maestosa, indossava un vestito bianco e un manto azzurro; al braccio destro aveva la corona del Rosario composta da grani bianchi; sui piedi nudi aveva due rose bianche. Il vestito al collo aveva una finizione di perle tutte uguali, legate in oro a forma di collana.
Questo dettaglio (la finizione di perle tutte uguali, legate in oro a forma di collana, al collo del vestito bianco)
- conduce subito il nostro pensiero a un noto passo del Cantico dei Cantici, in cui lo sposo, ammirando la bellezza della sposa, in un verso del Primo Poema, dice: Belle sono le tue guance fra i pendenti, il tuo collo tra i fili di perle (1,10)
Ricordando poi,
- che lo sposo del Cantico identifica più volte la sposa a una colomba (o mia colomba, che stai nelle fenditure della roccia/ mia amica, mia colomba, perfetta mia/ unica è la mia colomba la mia perfetta)
e, rammentando
- che tutte le apparizioni di Ghiaie sono precedute dal volo di una coppia di colombi bianchi,
grazie al dettaglio della collana di perle sull’abito bianco della Santa Vergine, possiamo riconoscere in Lei, apparsa a Ghiaie, il 13 maggio, “la sposa” del Cantico nella figura della colomba, come la chiama lo sposo, nel quale riconosciamo il Verbo di Dio.
Riferimento sapienziale in base al quale, contemplando la Santa Vergine apparsa a Ghiaie, il 13 maggio, col Bambino Gesù fra le braccia, Suo Sposo Divino, in tutta evidenza possiamo riconoscere in Lei
- non solo l’Immacolata Madre del Verbo,
- ma anche la Sposa del Cantico, unita, allo Sposo Divino, in nozze eterne, per il sublime compito dell’INCARNAZIONE e REDENZIONE dell’umanità.
Non è difficile, allora comprendere, in relazione a questa evidenza, perché tutte le apparizioni di Ghiaie sono precedute dal volo di una coppia di colombi bianchi, seguendo i quali lo sguardo di Adelaide incontra nel cielo, a Oriente, come un piccolo sole che scende e si apre mostrando la sublime coppia dell’INCARNAZIONE, Gesù Maria, con il castissimo custode san Giuseppe.
La coppia dei colombi bianchi è figura dell’amore sponsale eternamente disegnato nel Pensiero di Dio, e rivelato dalla coppia Gesù e Maria, sublime modello di ogni vero e autentico amore, la più bella diade d’amicizia e d’amore mai apparsa nella storia umana, la coppia santa e immacolata che ha cancellato il peccato dei Progenitori realizzando pienamente e in tutta concretezza, nella nostra esistenza, il modello umano-divino d’amore eternamente vivo nel Cielo di Dio.
Al quale modello deve guardare l’umanità e la Chiesa nell’attesa delle nozze eterne con lo Sposo Divino.
Contesto escatologico, quest’ultimo, che ci porta, con un rapido volo del pensiero, dal Cantico all’Apocalisse (21,21), a ritrovare il simbolo delle perle in riferimento a Gerusalemme, la Città Santa,
così che possiamo riconoscere,
nella Sposa del Cantico, la Sposa dell’Agnello.
E compiere un ulteriore determinante passaggio nella comprensione delle apparizioni di Ghiaie.
Giunti a questo punto, infatti, ricordando
- che la Madonna si mostra vestita allo stesso modo nelle due apparizioni estreme (la prima e l’ultima) a rammentare il Grande Mistero dell’INCARNAZIONE sui cui si fonda la Storia della nostra REDENZIONE
- e che nell’ultima apparizione, del 31 maggio, terzo giorno dopo PENTECOSTE, la Madonna si presenta come Madre della Chiesa, grazie alla nuova discesa dello Spirito Santo sugli apostoli e su di Lei nel Cenacolo,
possiamo riconoscere nella Santa Vergine apparsa a Ghiaie, non solo, allo stesso tempo
- la Madre del Verbo di Dio e della Chiesa
ma anche, grazie al dettaglio della finizione di perle tutte uguali, legate in oro a forma di collana,
- la Sposa del Cantico e dell’Agnello.
potendo estendere così il nostro sguardo, oltre i due punti estremi del ciclo epifanico di Ghiaie, contemporaneamente all’indietro e in avanti, al Principio e alla Fine del progetto d’Amore eternamente disegnato dalla Santissima Trinità per la nostra REDENZIONE, nel quale la Santa Vergine, eternamente collocata nel cuore stesso della Santissima Trinità, è posta al centro.
A conferma che le apparizioni di Ghiaie sono davvero il preludio al TRIONFO DI MARIA.
La Quale, già nell’epifania di Ghiaie, si rivela come si mostrerà alla fine di questo tempo ultimo:
adornata di tutti i titoli eccelsi con cui la Divina Sapienza ha voluto arricchirne la bellezza e lo splendore,
*
Riprenderemo questa riflessione, anche in riferimento ai versi successivi del Cantico:
torre di Davide il tuo collo costruita a guisa di fortezza/il tuo collo come una torre d’avorio/ tu mi hai rapito il cuore con un solo tuo sguardo, con una perla sola della tua collana/ …
E poi ancora:
Tu sei bella, amica mia, come Tirza leggiadra come Gerusalemme, terribile come schiere a vessilli spiegati/ bella come la luna, fulgida come il sole, terribile come schiere a vessilli spiegati/…