la chiesa parrocchiale Ghiaie di Bonate nel 1944 anno delle apparizioni.
Al termine della settima apparizione la santa Vergine dichiara ad Adelaide che sarà riconosciuta dalla Chiesa mettendo in relazione il suo riconoscimento con la conversione di molti.
Questo il brano del diario di Adelaide
La Madonna mi guardò sorridendo ma io presi per prima la parola e le manifestai il desiderio di molti con queste parole: «Madonna, la gente mi ha detto di chiederti se i figli ammalati devono essere proprio portati qui per essere guariti». Con voce paradisiaca Ella mi rispose: «No, non è necessario che proprio tutti vengano qui, quelli che possono vengano che secondo i loro sacrifici saranno guariti o rimarranno ammalati però non si facciano più gravi peccati». La pregai di fare qualche miracolo affinché la gente potesse credere alle sue parole. Mi rispose: «Verranno anche quelli, molti si convertiranno e io sarò riconosciuta dalla Chiesa». Poi seria aggiunse: «Medita queste parole ogni giorno della tua vita: fatti coraggio in tutte le pene. Mi rivedrai nell’ora della tua morte ti terrò sotto il mio manto e ti porterò in cielo».
Cos’ha voluto dire la Madonna affermando:
io sarò riconosciuta dalla Chiesa
ponendo se stessa in stretto rapporto con la Chiesa?
Per capirlo occorre:
- riandare col pensiero alla prima apparizione, allorquando il punto luminoso sceso da oriente si apre, dinnanzi agli occhi di Adelaide, in tre cerchi di luce sfavillante nei quali si manifestano le tre persone della Sacra Famiglia;
- e concentrare l’attenzione sulla Persona principale della Sacra Famiglia: il Bambino Gesù Ch’è il Verbo di Dio, Seconda Persona della Santa Trinità, riconoscendo in Lui l’autore del dono delle apparizioni offerte, attraverso sua Madre, all’umanità e alla Chiesa.
Le 13 apparizioni del ciclo epifanico di Ghiaie devono infatti, essere intese come:
- un preziosissimo dono di Grazia della Santa Trinità (evidente nel simbolismo: sono 13, iniziano il 13, terminano il 31);
- e dunque un preziosissimo dono del Figlio – per volontà del Padre in unità con lo Spirito Santo – all’umanità e alla Chiesa, sua Sposa,
- attraverso sua Madre, ch’è sua Sposa come la Chiesa, in virtù del santo Sacrificio del Calvario, compiuto con lei, a compimento della Redenzione, principiata con l’Incarnazione del Verbo di Dio nel suo seno verginale, con la discesa dello Spirito Santo su di lei, per volontà del Padre.
Il tema del riconoscimento della santa Vergine Maria apparsa a Ghiaie da parte della Chiesa si comprende dunque, soltanto, a partire da questa relazione;
ovvero, contemplando:
l’identità di Maria e della Chiesa, nel connubio sponsale di Maria e della Chiesa con Cristo.
grazie al quale
in Maria si può riconoscere la Chiesa,
- scaturita dalla ferita aperta nel Sacro Costato di Cristo disteso sul talamo della Croce, e unito, nel connubio sponsale, alla Madre, la quale, grazie all’unione sponsale con il Figlio Redentore e Re, diventa la Madre Corredentrice e Regina della Chiesa,
- Che nasce a Pentecoste, dopo l’Ascensione di Cristo al Padre, dalla nuova discesa dello Spirito Santo, con Cristo, su Maria e gli apostoli riuniti al Cenacolo (a Pentecoste la santa Vergine appare col diadema regale sul capo),
- per condurre l’umanità peccatrice alla salvezza, lungo la Via del Calvario percorsa da Maria alla sequela del Figlio Sposo.
Missione di salvezza grazie alla quale il rapporto fra Maria e la Chiesa assume una grande importanza;
perché
nel volto della Chiesa adombrato dal peccato dell’umanità che ella accoglie, si sarebbe sempre potuto vedere anche il volto della santa Vergine Maria, tutta pura e Immacolata.
Per questo la santa Vergine è apparsa vestita tutta di celeste il giorno in cui ha dichiarato che sarebbe stata riconosciuta dalla Chiesa.
Mostrandosi tutta celeste, la santa Vergine ha voluto
- si riconoscesse in lei la creatura che il Divin Figlio Sposo ha assunto in Cielo,
- e si comprendesse che la Chiesa di Cristo, grazie a lei, è allo stesso tempo celeste e terrestre.
Ovvero che,
anche se il volto della Chiesa è adombrato dal peccato, la Chiesa stessa rimane sempre la Madre Celeste, perché la Chiesa è anche Maria.
Identità grazie alla quale il significato della dichiarazione della santa Vergine nella settimana apparizione – «molti si convertiranno e io sarò riconosciuta dalla Chiesa» – emerge in tutta chiarezza, soprattutto nel fine sapienziale che rivelano.
Le apparizioni di Ghiaie sono infatti, come detto, un dono della Divina Sapienza,
Che ha permesso fosse rivelato il volto della santa Vergine, affinché i peccatori, contemplando la purezza del suo volto, fossero sospinti a convertirsi e liberarsi dal peccato consegnandolo alla Chiesa.
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E questo è realmente avvenuto nei giorni gloriosi delle apparizioni.
Il popolo di Dio infatti, ha risposto pienamente all’invito della Divina Sapienza.
Innumerevoli, le testimonianze, riportate nei testi dei primi autori, fra tutti ricordiamo “La fede della gente a Bonate”, di Ermenegilda Poli, nel quale, al cap. 39, è riportata la testimonianza del parroco don Vitali, che diceva:
«Bisognava essere nei confessionali per capire se in tutto quel movimento c’era o non c’era il dito di Dio. Chi vi attirava i grandi peccatori a vuotare il sacco delle loro miserie? Lo spirito di preghiera e penitenza resterà incancellabile nella storia delle Ghiaie»;
e quella di Padre Felice Murachelli, rimasto nel confessionale di Ghiaie per un mese”, che diceva:
«Ho notato nelle anime buone un bisogno di maggiore purificazione, perciò l’accurata ricerca anche dopo le più piccole colpe, il bisogno di confessioni che fossero davvero straordinarie nell’accusa e nel dolore; nelle anime traviate ho notato una speciale contrizione, fino al pianto, con la volontà decisa di mutare vita ad ogni costo…quante volte mi son sentito dire: vengo da lontano unicamente per chiedere alla Madonna la salvezza dell’anima mia ».
Tutto questo, purtroppo, è stato distrutto perché le apparizioni fossero dimenticate, e la Chiesa allontanata da Maria, lasciando l’umanità perduta nel mondo di peccato senza più poter ritrovare, nella Madre, la via della conversione.
Ma ora, alla Luce della Divina Provvidenza, ci è permesso di capire che tutto questo è stato permesso perché potessimo contemplare, con una Luce più viva, il volto disvelato a Ghiaie dalla santa Vergine, e approdare, grazie a lei, nelle mani della vera Chiesa Sposa di Cristo, per impetrare, come il popolo di Dio di quei giorni gloriosi, la salvezza dell’anima, nel cammino verso il suo Trionfo.
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Per questo continueremo a riflettere sul rapporto fra Maria e la Chiesa, in particolare sulla presenza di Maria, non solo in Cielo, ma anche nella Chiesa.