LA SANTA VERGINE HA VOLUTO STABILIRE UN LEGAME MOLTO STRETTO FRA ADELAIDE E IL PAPA,
perché la Chiesa potesse riconoscere, in questo legame, la grande Missione Eucaristica che la Chiesa stessa è chiamata a condurre nel mondo – insieme alla santa Vergine, in unità col suo Divin Figlio – fin dalla sua nascita nel giorno di Pentecoste.
La santa Vergine ha voluto stabilire un legame moto stretto fra Adelaide e il Papa Vicario di Cristo, affinchè si veda in questo legame, l’unità della Chiesa con Cristo, e duque della santa Vergine col suo Divin Figlio,
poiché la Missione Eucaristica sorge fin dal Principio, dall’unione dei due Cuori, di Gesù e Maria.
Lo si evince facilemente rileggendo le tre esortazioni della santa Vergine ad Adelaide.
*
1) Iniziamo dalla quinta apparizione, del 17 maggio, Vigilia dell’Ascensione, nella quale la santa Vergine dice ad Adelaide:
Dì al Vescovo e al Papa il segreto che ti confido. Ti raccomando di eseguire quanto ti dico, ma non dirlo a nessun altro.
Esaminando attentamente le parole della santa Vergine comprendiamo che:
- la santa Vergine invita Adelaide ad eseguire il compito di recarsi dal Papa, come sua messaggera, per comunicare a lui il segreto che le confida,
- e, allo stesso tempo invita il Papa ad ascoltare Adelaide, quale figura della santa Vergine, perchè incaricata di portare le sue parole; le quali provengono dal suo Cuore eternamente unito al Cuore del Divin Figlio,
- E CON ADELAIDE AFFRONTI UN TEMPO TENEBROSO, nel quale i nemici della Chiesa opereranno per distruggere il fondamento stesso della Chiesa, che è l’Eucaristia, e spezzare l’unità fra Cristo e la Chiesa, con conseguenze terribili per l’umanità, non più unita in Cristo, dal suo eterno Sacrificio Eucaristico.
*
2) Continuiamo con la decima apparizione, del 28 maggio, solennità di Pentecoste, nella quale la santa Vergine dice ad Adelaide:
Prega pure per il Santo Padre che passa momenti brutti. Da tanti è maltrattato e molti attentano la sua vita. Io lo proteggerò ed Egli non uscirà dal Vaticano. La pace non tarderà, ma al mio cuore preme quella Pace mondiale nella quale tutti si amino come fratelli. Solo così il Papa avrà meno da soffrire.
Esaminando attentamente le parole della santa Vergine comprendiamo che:
- la santa Vergine invita Adelaide a eseguire il compito di pregare per il Papa, sofferente perché rimanga in Vaticano,
- e, allo stesso tempo invita il Papa ad ascoltare la preghiera di Adelaide in unione con la Madre di Dio, la quale assicura che proteggerà il Papa impedendo venga rapito,
- affinchè, rimanendo in Vaticano, CONDUCA INSIEME AD ADELAIDE LA MISSIONE EUCARISTICA affidata a Pentecoste da Cristo Risorto alla Chiesa, di unire tutti gli uomini come fratelli in un’unica famiglia nella vera Pace di Cristo, e così, possa soffrire meno nel vedere l’umanità divisa e travolta da un tempo tenebroso, nel quale i nemici della Chiesa opereranno per distruggere il fondamento stesso della Chiesa, che è l’Eucaristia, e spezzare l’unità fra Cristo e la Chiesa.
*
3) Concludiamo con l’ultima apparizione, del 31 maggio, nella quale la santa Vergine dice ad Adelaide:
Desidero presto il mio trionfo. Prega per il Papa e digli che faccia presto perché voglio essere premurosa per tutti in questo luogo. Qualunque cosa mi si chiederà lo intercederò presso mio Figlio.
Esaminando attentamente le parole della santa Vergine comprendiamo che:
- la santa Vergine invita Adelaide ad eseguire il compito di unire la Chiesa nella preghiera per il Papa al quale deve comunicare il desiderio della stessa santa Vergine che avvenga presto il suo trionfo,
- e allo stesso tempo invita il Papa a PREPARARE INSIEME AD ADELAIDE IL TRIONFO DELLA SANTA VERGINE
- e dunque con lei salire il Calvario, nella battaglia contro i nemici della Chiesa che opereranno per distruggere il fondamento stesso della Chiesa, e spezzare l’unità fra Cristo e la Chiesa.
*
In estrema sintesi possiamo dire che
la santa Vergine ha voluto stabilire un legame molto stretto fra Adelaide e il Papa, affinchè, insieme ad Adelaide, il Papa potesse
- AFFRONTARE UN TEMPO TENEBROSO
- CONDURRE LA MISSIONE EUCARISTICA
- PREPARARE IL TRIONFO DELLA SANTA VERGINE
Per questo, Adelaide avrebbe dovuto farsi “suora Sacramentina“, e per questo, PER SEPARARLA DAL PAPA, i nemici della Chiesa le hanno strappato l’abito di novizia Sacramentina.
*
Continueremo a riflettere su questo tema, grazie al quale possiamo comprendere:
- la grande importanza della Missione Eucaristica affidata dalla santa Vergine ad Adelaide per la Chiesa Universale, che permane dopo la sua morte, perchè sia ripresa dalla vera Chiesa in unità con il vero Papa;
- il gravissimo danno per la Chiesa compiuto da coloro che hanno cercato di distruggere le apparizioni di Ghiaie per poi confinarle in una generica devozione opponendosi al disegno di Dio su Adelaide.
*
IL LEGAME DI UNITA’ FRA IL PAPA, LA CHIESA E L’EUCARESTIA – gravemente minato nel nostro tempo dai nemici della Chiesa – E’ BEN EVIDENZIATO NEL SEGUENTE BRANO DI JOSEPH RATZINGER.
Nella preghiera fondamentale della Chiesa, nell’eucaristia, il cuore della sua vita non solo si esprime, ma si compie giorno per giorno. L’eucaristia ha nel più profondo di sé a che fare solo con Cristo. Egli prega per noi, pone la sua preghiera sulle nostre labbra, poiché solo lui sa dire: questo è il mio corpo, questo è il mio sangue. Ci attira dentro la sua vita, nell’atto dell’amore eterno, in cui egli si affida al Padre, così che noi, insieme con lui, consegniamo a nostra volta noi stessi al Padre e, in questo modo, riceviamo in dono, proprio Gesù Cristo. L’eucaristia è quindi sacrificio : affidarsi a Dio in Gesù Cristo e ricevere in dono il suo amore. Cristo è colui che dà ed è, allo stesso tempo, il dono.: per mezzo di lui, con lui e in lui noi celebriamo l’eucaristia.
In essa è continuamente presente e vero ciò che dice l’epistola di oggi: Cristo è il capo della Chiesa, che egli acquista mediante il suo sangue. Allo stesso tempo, in ogni celebrazione eucaristica, seguendo un’antichissima tradizione, diciamo: noi celebriamo insieme con il nostro papa…Cristo si dà nell’eucaristia ed è presente tutto intero in ogni lugo e, per questo è dovunque presente, là dove viene celebrata l’eucaristia, il mistero tutto intero della Chiesa. Ma Cristo è in ogni luogo un’unica persona, e, per questo, non lo si può ricevere contro gli altri, senza gli altri.
Proprio perché nell’eucaristia c’è Cristo tutto intero, inseparato e inseparabile, proprio per questo, si rende ragione dell’eucaristia solo se essa è celebrata con tutta la Chiesa. Noi abbiamo Cristo se lo abbiamo insieme con gli altri. Poiché l’eucaristia ha a che fare solo con Cristo, essa è il sacramento della Chiesa. E per questa ragione essa può essere accostata solo nell’unità con tutta la Chiesa e con la sua autorità. Per questo la preghiera per il papa fa parte del canone eucaristico, della celebrazione eucaristica. La comunione con lui è la comunione con il tutto, senza la quale non vi è comunione con Cristo.
La preghiera cristiana e l’atto di fede implicano l’ingresso nella totalità, il superamento del proprio limite. La liturgia non è l’iniziativa organizzativa di un club o di un gruppo di amici; la riceviamo dalla totalità e dobbiamo celebrarla a partire da questa totalità e in riferimento ad essa. Solo allora la nostra fede e la nostra preghiera si pongono in maniera adeguata, quando vivono continuamente in questo atto di superamento di sé, di autoespropriazione, che arriva alla Chiesa di tutti i luoghi e di tutti i tempi: è questa l’essenza della dimensione cattolica. Si tratta proprio di questo, quando andiamo al di là della nostra piccola realtà, stabilendo un legame con il papa ed entrando così nella Chiesa di tutti i popoli.
(PREDICA DI JOSEPH RATZINGER, ARCIVESCOVO DI MONACO E FRISINGA, del 10 luglio 1977, nella chiesa di san Michele a Monaco (Celebrazione in comunione con il papa), in: Joseph Ratzinger, Il Dio vicino. L’Eucaristia cuore della vita cristiana, Edizioni san Paolo, 2003).