Si propone, agli amici della piccola martire, la lettera, severa, del caro amico Angelo,
quale utile riferimento per la comprensione del tema suscitato con l’ultima riflessione, LA CHIESA DEVE CONFESSARE A DIO LE COLPE COMMESSE CONTRO ADELAIDE.
Ricordando che il Cardinal Joseph Ratzinger – nell’INTRODUZIONE al documento “Memoria e riconciliazione: la Chiesa e le colpe del passato” – ha riconosciuto
che “le richieste di perdono fatte dal Vescovo di Roma” hanno suscitato, oltre a consensi, anche riserve e disagi, ben indicati dall’amico Angelo,
preme sottolineare la contraddizione posta all’inizio della sua lettera,
dalla quale scaturisce una questione dirimente, che riprenderemo mettendo in rilievo
“l’ambivalenza propria dell’esperienza cristiana” evindenziata dal martirio di Adelaide e dunque la doverosa scelta fra le due storie destinate a separarsi: la storia di Adamo e quella di Cristo.
La domanda posta dall’amico Angelo, che interroga sacerdoti, religiosi e fedeli, è riassumibile così:
- perché la Chiesa che chiede perdono a tutti
- non riconosce il terrificante supplizio inesausto inferto ad Adelaide da suoi membri insigni
- e non le chiede perdono?
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LETTERA DI ANGELO
Caro Giuseppe, stupisce che la chiesa postconciliare, che nei suoi vertici teorizza l’obbligo, e in più occasioni non ha mancato, inopportunamente e a sproposito, di chiedere perdono a tutti, anche ai suoi nemici più efferati e che ha escluso a torto l’apologetica anche storica più seria e documentata, non voglia, nel caso specifico di Adelaide, riconoscerne la persecuzione, ma cercare addirittura di occultare il gesto di Ratzinger.
Se devo essere sincero non mi trovo d’accordo con questa tendenza alla richiesta di scuse, ormai purtroppo diventata abitudine, perchè se è vero che la Chiesa cammina, per così dire, sulle gambe degli uomini, che a volte se ne dimostrano indegni, non dobbiamo dimenticare o rischiare di diminuire la sua Santità oggettiva, che Le deriva dal suo Sposo celeste e dall’essere quaggiù l’unica fonte di verità naturale e soprannaturale nei suoi pronunciamenti.
Sarà sempre benvenuta comunque ogni tua ulteriore riflessione in proposito.
Preghiamo anche noi inoltre che si ottenga il giusto riconoscimento degli appelli della Santa Vergine a Ghiaie, che hanno trovato in Adelaide un’interprete evangelicamente esemplare.
Un caro saluto.
Angelo