Se il Vaticano decidesse il “nihil obstat” per Ghiaie,
il Tesoro Sapienziale donato dalla Santa Trinità con le apparizioni della santa Vergine ad Adelaide sarebbe distrutto,
La Verità soprannaturale sarebbe infatti, considerata un “optional”, e dunque un elemento secondario, marginale, opzionale, superfluo, eccedente,
a tutto vantaggio di una devozione generica, volubile, soggettiva, priva di Logos, senza alcuna radice, lasciata in balia di suggestioni, o peggio di un dominio oscuro alimentato da un potere diabolico intenzionato a svellere la fonte vera delle apparizioni per adattarla a progetti ingannevoli.
Il “nihil obstat” annienterebbe in un sol colpo
- la Missione Eucaristica affidata dalla santa Vergine, ad Adelaide, per la Chiesa
che sarebbe sostituita da
- una filantropia protestante sincretista, al fine di svellere il Fondamento della Chiesa stessa (il santo Sacrificio di Cristo).
obiettivo primo della falsa chiesa del diavolo, erede dell’opera nefasta dell’inquisitore don Cortesi e degli insigni monsignori che hanno processato e condannato Adelaide come bugiarda indemoniata.
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Purtroppo, però, tutto è pronto per l’ultimo inganno.
E a questo fine, la cappelletta delle apparizioni è stata eretta, in modo fraudolento, a santuario per una generica devozione che occulti ogni domanda sul Martirio di Adelaide e sui messaggi della santa Vergine.
Manca solo il “nihil obstat” dal Vaticano, che ultimerebbe l’opera menzognera e chiuderebbe ogni spiraglio di verità.
- Non avrà più alcuna importanza cercar di capire, ad esempio:
come mai la santa Vergine nella seconda apparizione ha detto ad Adelaide: «Tra il quattordicesimo e il quindicesimo anno ti farai suora sacramentina».
- Tanto meno avrà importanza domandarsi:
perché ad Adelaide è stato strappato, con inaudita violenza, dapprima il velo dell’intimità fisica (nel convento di Gandino il 05 luglio 1944 – all’età di 7 anni), e dieci anni dopo, il velo di suora sacramentina (nel convento di Lavagna, nel febbraio 1954 – all’età di 16 anni).
Con il “nihil obstat”, conteranno, com’è noto, solo i così detti “frutti spirituali” della generica devozione,
e Adelaide sarà relegata per sempre, con il luminosissimo tesoro delle apparizioni, nel “deserto” dell’oblio, diventando oggetto di una falsa e subdola santificazione.
Mediante i suoi mediocri servitori, la falsa chiesa del diavolo esalterà infatti (dietro le quinte e nel silenzio complice) il persecutore di Adelaide, don Cortesi, che sarà criticato per i comportamenti eccessivi, ma sarà salvato dalla condanna come criminale, assegnandogli il merito, senza dirlo apertamente, di aver operato su Adelaide-bambina una dura correzione, grazie alla quale è stata “rinverginata” diventando, da adulta, una santa, una vera “donna del silenzio”, obbediente ai suoi persecutori.
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Soprattutto i fedeli devoti non potranno scoprire
- che la Curia ha sempre considerato il luogo della devozione come dominato dal diavolo!
come afferma lo stesso don Cortesi nel suo scritto – editato dalla Curia di Bergamo e utilizzato dai Monsignori Giudici che hanno processato e condannato Adelaide contro Adelaide – Il problema delle apparizioni di Ghiaie.
A pagina 231 del suo libro, don Cortesi offre questa orrenda immagine del luogo delle apparizioni:
- Tutto è finito in quell’ANGOLO SOLITARIO DI GHIAIE, ove l’umanità fu beffata, da una povera bimba settenne, tradita dal CUPO GENIO DEL MALE.
In aperto contrasto con la santa Vergine, che nell’ultima apparizione, aveva detto ad Adelaide:
- Desidero presto il mio TRIONFO. Prega per il Papa e digli che faccia presto perché VOGLIO ESSERE PREMUROSA PER TUTTI IN QUESTO LUOGO. Qualunque cosa mi si chiederà lo intercederò presso mio Figlio.
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Col “nihil obstat”, la falsa chiesa del diavolo impedirà di vedere, a Ghiaie, IL TRIONFO DI MARIA,
e dunque
- lo scontro ultimo fra la santa Vergine e il diavolo,
- che, per permissione divina, si impadronirà definitivamente del Luogo Santo, ottenendo l’obiettivo perseguito fin dal principio: demolire la Missione Eucaristica offerta ad Adelaide dalla santa Vergine per la vera Chiesa Cristo, che sarà allontanata con lei nel deserto,
- affinché sia evidente, anche a Ghiaie, il mistero dell’anomia,
- e in Adelaide, immagine di Maria e della Chiesa, possa trasparire la figura del Katechon.
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Per approfondire questi temi:
Piccola martire – Giuseppe Riva – EBS Print – Libro Etabeta (etabeta-ps.com)
Piccola martire. Ritratto di Adelaide Roncalli – Giuseppe Arnaboldi Riva – Libro – Mondadori Store
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